Calcio
Per Natale vorremmo il calcio, quello vero
Il calcio dovrebbe tornare ad essere veramente dei tifosi: Babbo Natale può riuscire a farci questo regalo?
È Natale e forse è un po’ tardi per scrivere la tradizionale lettera, ma immaginiamo cosa potrebbe chiedere un tifoso e appassionato di calcio al vecchietto vestito di rosso…
Dialogo di un tifoso e Babbo Natale
-Caro Babbo Natale, vorrei la pace nel mondo.-
-Sii più realistico!-
-Vorrei che il calcio tornasse ad essere uno sport. Solo uno sport. Non un business, non una macchina per fare soldi.
Basta con questi presidenti che comprano le squadre italiane scambiandole per aziende. Basta con i grandi capi della Lega che pensano solo agli affari. E si dimenticano tutti della cosa più importante: il calcio. E il calcio è fatto di chi gioca e di chi tifa.
I giocatori del Bologna sotto la curva con i tifosi (© Damiano Fiorentini)
Non c’è Serie A senza tifosi. Non c’è Bologna e non c’è nessun’altra squadra, senza tifosi. Vorrei smettessero di sacrificarci per soldi o per esportare il nostro calcio: non si rendono conto che invece rischiano di ucciderlo.
Usano come slogan “Il calcio è dei tifosi”, ma non è mica vero. Vorrei che lo fosse. Che non si debbano sborsare tutti quei soldi per una trasferta. E che quando la propria squadra gioca in casa, giochi veramente in casa non in Australia o in Arabia Saudita. Vorrei che tutti gli appassionati possano guardare il calcio senza problemi dal divano di casa. E che si smettesse così di parlare di pirateria.
Il calcio non è un’industria, è un gioco. E a giocare sono quei 22 ragazzi che corrono dietro a un pallone. Con entusiasmo e voglia. Che sudano, che lottano, che si divertono. Per lavoro, sì certo, ma anche per passione. Vorrei che non ne abbiano mai abbastanza di stare su quel rettangolo verde. Che diano sé stessi per la maglia, con professionalità, sì certo, ma anche con un pizzico d’amore.
I calciatori non si rendono conto della responsabilità che hanno: migliaia di persone che li segue ogni settimana, che cambia umore in base ai loro risultati, che rimane con la squadra anche nei periodi peggiori. Vorrei che giochino per vincere ma sappiano perdere. Che giochino correttamente. Che giochino per lo spettacolo e per far divertire, esultare e sognare i loro tifosi. Ridano e piangano con loro per la squadra, come il “cinno” Ravaglia .
Ecco questo ti chiedo: il calcio, quello originale, non corrotto.-
-Ti avevo detto realistico. Inizio a darmi da fare per la pace nel mondo.-
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