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Il silenzio del Principe delle tenebre: l’addio a Ozzy Osbourne, l’eroe maledetto del rock

Ozzy Osbourne è morto a 76 anni, dopo un’ultima esibizione epica con i Black Sabbath a Birmingham. Icona del rock, la sua vita fu segnata da eccessi, provocazioni e successi. Lascia un’impronta indelebile nella storia della musica.

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«E’ con una tristezza che le parole non possono esprimere che dobbiamo annunciare che il nostro amato Ozzy Osbourne è mancato questa mattina». Circondato dai suoi cari, il pazzo eroe dell’heavy metal se ne è andato lasciando sgomenti i suoi fan che solo pochi giorni fa, il 5 luglio, erano accorsi al concerto-evento di addio alle scene, intitolato Back to the Beginning, organizzato a Villa Park di Birmingham.

L’ultimo trionfo di Ozzy con i Black Sabbath

Grazie a questa sua ultima apparizione sul palco condiviso con il suo storico gruppo, i Black Sabbath, con il quale si era riunito dopo 20 anni, Ozzy ha raccolto 190 milioni di dollari. Come una sorta di ultimo dono il ricavato è stato devoluto alla ricerca e ai due ospedali pediatrici della sua città. Logorato dal Parkinson e minato nel fisico, egli è apparso seduto su un trono di tenebra intonando brani che hanno fatto la storia del rock come War pigs, N.I.B., Iron man e Paranoid avvalendosi di un potente impianto di amplificazione che potesse aiutare la sua voce a risuonare più forte del suo pubblico intervenuto in quello che è stato definito il più grande raduno heavy metal degli anni Duemila.

Una vita di eccessi

Ozzy Osbourne se ne è andato a 76 anni dopo un’esistenza segnata da eventi drammatici tra cui gli abusi subiti durante l’infanzia e l’esperienza del carcere. Una vita segnata dagli eccessi, dall’abuso di droghe e alcol. A causa di queste dipendenze, infatti, nel 1979 i compagni lo allontanarono dal gruppo dopo 8 album di grande successo. Ronnie James Dio lo sostituì. Al fianco del chitarrista Tony Iommi, del bassista Geezer Butler e del batterista Bill Ward, aveva esordito nel panorama musicale inglese nel 1968 e, come ha ammesso Butler, l’intento del gruppo non era quello di scrivere «canzoni pop allegre» ma di dare ai loro brani un tocco industriale. Da solista Osbourne ha inciso una dozzina di album, l’ultimo dei quali Patint number 9 è stato pubblicato tre anni fa. Nel 2013, per promuovere l’album 13 i Black Sabbath si riunirono e organizzarono un lunghissimo tour d’addio terminato nella loro città natale nel 2017.

Tra follie, provocazioni e iniziative

Celebri sono diventate alcune sue follie che hanno contribuito ad accrescere la sua iconicità. Nel 1982, durante una esibizione, nell’Iowa staccò a morsi la testa di un pipistrello morto pensando che fosse un oggetto di scena. L’anno precedente lo aveva fatto con due colombe durante un incontro a Los Angeles con i dirigenti della casa discografica Cbs Records, infastidito da alcune critiche e già alterato dall’alcol . In quell’occasione avrebbe dovuto tenere un discorso di ringraziamento al pubblico per festeggiare un nuovo contratto discografico. Le colombe sarebbero dovute essere liberate come simbolo della pace.

Lascia un patrimonio stimato intorno ai 196 milioni di dollari. Una cifra che lo colloca al diciassettesimo posto nella classifica, redatta nel 2018 dal Sunday Times, dei musicisti più ricchi del Regno Unito. Il capitale è stato ottenuto non soltanto attraverso le vendite di dischi o dei numerosi concerti ma anche dalla partecipazione al reality show televisivo The Osbournes andato in onda dal 2002 al 2005. Nel programma si racconta la vita privata del cantante, delle due mogli Thelma e Sharon e dei sei figli avuti dai due matrimoni. Inoltre un’altra operazione commerciale di grande successo da lui promossa e dalla quale ha ottenuto notevole guadagno è stata la fondazione nel 1996 dell’Ozzfest, festival metal che si tiene annualmente.

Un posto nel Pantheon degli dei del rock

Messaggi di cordoglio giungono anche dal mondo della musica. Elton John ha pubblico su Instagram un pensiero per il collega scomparso. Lo definisce come «un caro amico, un grande pioniere che si è assicurato un posto nel Pantheon degli dei del rock». Affranti i componenti del gruppo hanno scritto messaggi toccanti in ricordo del loro frontman. Il batterista Bill Ward gli dedica queste parole d’addio: «Dove ti troverò ora? Nei ricordi, nei nostri abbracci silenziosi, nelle nostre chiamate perse, no, sei per sempre nel mio cuore». Il ricordo del principe delle tenebre rimarrà indelebile nel mondo della musica. Un eroe maledetto che ha incarnato lo spirito del rock.

(Fonte: Andra Spinelli, Quotidiano Nazionale)

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