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F1 – Cosa ne sarà del futuro di Daniel Ricciardo?

Il pilota australiano è tornato nel 2023 con l’obiettivo di riprendersi il posto in Red Bull, ma sta affrontando diverse difficoltà.

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Red Bull Content Pool
Daniel Ricciardo al muretto Red Bull durante il GP di F1 a Miami - Fonte: canali ufficiali Red Bull

Vista la complicata situazione che sta attraversando la domanda è lecita: cosa ne sarà del futuro di Daniel Ricciardo in F1? Quando nel 2022 si è ritrovato senza sedile, licenziato dalla McLaren, la carriera di Daniel sembrava giunta al termine. Le sue prestazioni erano già in calo da un paio di anni e si temeva che nessuno avrebbe più puntato sul talento del pilota australiano. Nell’inverno successivo è arrivata però una svolta inaspettata.

Il team Red Bull, con cui ha condiviso gli anni d’oro della sua carriera, aveva deciso di ingaggiare Ricciardo come terzo pilota per la stagione 2023. Il futuro di Daniel è sembrato di colpo incredibilmente radioso, a dispetto di come si era conclusa la stagione precedente. Le possibilità di vederlo al fianco di Verstappen, vista la continua messa in discussione di Perez, sembravano crescere.

Il test a Silverstone e la possibilità in Alpha Tauri

Per la stagione 2023, il team di Faenza aveva come piloti titolari Yuki Tsunoda e Nick De Vries. Il pilota olandese ha però deluso nettamente le aspettative che si erano attorno a lui dopo l’ottima gara corsa a Monza l’anno precedente con la Williams. In quell’occasione, aveva colto la possibilità di sostituire Albon arrivando subito a punti, in nona posizione. Visto che non aveva ancora ottenuto punti, Helmut Marko decise di licenziarlo prima del gran premio di Ungheria.

Nei giorni precedenti, il team Red Bull aveva organizzato un test a Daniel sulla pista di Silverstone per valutare la possibilità di mettere lui al posto di Nick in Alpha Tauri. I tempi fatti registrare dal pilota australiano convinsero la famiglia Red Bull e così Daniel ebbe nuovamente una chance in Formula 1 come pilota titolare. Vista la rapidità con cui era riuscito a rientrare, molti pensarono che l’avremmo visto alla Red Bull in tempi brevi.

Il promettente esordio di Ricciardo e l’infortunio in Olanda

Il primo weekend di Ricciardo è stato nel complesso buono. In qualifica il pilota australiano è riuscito a piazzarsi in tredicesima posizione, il compagno di squadra Tsunoda non si è spinto oltre la diciassettesima posizione. La gara di Daniel è poi stata rovinata da un contatto iniziale con le Alpine che gli ha compromesso la possibilità di lottare per la zona punti. Nonostante l’imprevisto, nelle interviste post gara Ricciardo aveva mostrato molta positività in vista dell’immediato futuro.

Il weekend successivo, quello di Spa-Francorchamps, l’ha invece concluso con una decima posizione in gara sprint e una sedicesima la domenica. A Zandvoort, durante il primo turno di prove libere, Ricciardo è andato a muro e si è rotto il terzo metacarpo della mano destra. Daniel ha dovuto saltare, oltre all’Olanda, anche i quattro appuntamenti successivi, tornando a gareggiare solo ad Austin.

L’insidia Lawson e il finale di stagione di Daniel

Durante il periodo di assenza di Ricciardo, il team ha deciso di mettere al suo posto il neozelandese Liam Lawson. Dopo aver passato senza particolari intoppi la gara dell’Olanda, Lawson ha dimostrato la sua velocità. A Monza si è qualificato dodicesimo, subito alle spalle di Tsunoda e in gara ha chiuso undicesimo, a un passo dalla zona punti.

Impressionante è stato invece il weekend di Singapore. Liam si è qualificato in decima posizione, togliendosi anche lo sfizio di eliminare Verstappen in q2 per soli sette millesimi e ha chiuso la gara in nona. Nelle gare di Suzuka e Losail, prima di cedere il posto al rientrante Ricciardo, ha continuato a non sfigurare rispetto al compagno di squadra.

Il primo weekend di Daniel dopo l’infortunio non è stato particolarmente brillante, mentre in Messico ha conquistato un’incredibile quarta posizione in qualifica e un settimo posto in gara, battendo nettamente Tsunoda. Da qui a fine stagione non ci sono stati altri risultati particolarmente di rilievo, solo un discreto nono posto nella gara sprint del Brasile. Yuki è invece riuscito a conquistare punti sia a Interlagos che ad Abu Dhabi, mettendo un po’ in ombra l’australiano.

Le difficoltà di inizio 2024, sedile in bilico?

I test invernali avevano mostrato una Racing Bulls molto promettente. Si parlava addirittura della possibilità di vedere il team di Faenza lottare costantemente per le prime posizioni e lo stesso Daniel si era dichiarato molto ottimista. Attualmente ci sono invece cinque squadre superiori e quindi le probabilità di raccogliere anche solo qualche punto sono sempre molto basse ogni weekend.

Nonostante questo, Yuki Tsunoda, grazie a prestazioni ottime, è riuscito a prendere punti sia a Melbourne che a Suzuka. Il pilota giapponese sta continuando a vincere la sfida interna contro uno spento Daniel Ricciardo che non sta riuscendo a trovare confidenza con la nuova vettura. L’unica occasione in cui quest’anno Daniel è arrivato davanti al suo compagno di squadra è stata in Bahrain, prima gara della stagione. Risultato che però, oltre a non essere stato brillante, visto che stiamo parlando di un tredicesimo posto, è arrivato a causa di ordine di scuderia discutibile negli ultimi giri.

Se poi consideriamo anche le gare che i due hanno portato a termine nel 2023 il bilancio recita 6-3 in favore di Tsunoda (al netto dei ritiri di uno o dell’altro). Il pilota giapponese sta quindi vincendo il confronto interno nonostante i pronostici della vigilia lo vedessero sfavorito. Ricciardo dal canto suo sta deludendo molto le aspettative, tant’è che sono cominciate a girare voci poco rassicuranti sul suo futuro. Il team per ora ha escluso la possibilità di licenziarlo in favore di Lawson, ma sicuramente Daniel deve fare di più.

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