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MotoGP | Valencia 2006, Bayliss trionfa a sorpresa

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mediahouse.ducati.com


Troy Bayliss sul podio di Valencia insieme a Loris CapirossiIl mondiale MotoGP del 2006 si decise all’ultimo atto, con la battaglia tra Nicky Hayden e Valentino Rossi che si risolse sul tracciato di Valencia. Mentre tutte le telecamere cercavano di capire chi tra i due si fosse aggiudicato il titolo, davanti emergeva un veterano delle moto, alla sua prima vittoria nella classe regina: Troy Bayliss, che consegnò alla Ducati la settima vittoria della sua storia, la quarta dell’anno.

Bayliss, l’ultima spiaggia per sostituire Gibernau

Quell’anno il pilota australiano non disputava più la MotoGP. Dopo due anni, stante la carenza di risultati, non giunse il rinnovo per continuare al fianco di Loris Capirossi e Troy corse per un anno con la Honda del Team Pons, prima di tornare a Borgo Panigale, sponda Mondiale Superbike. “Baylisstic” vinse il titolo iridato e, in occasione dell’ultima gara dell’anno, Ducati lo scelse per sostituire l’infortunato Sete Gibernau. Come spiegò anni dopo Paolo Ciabatti, in un video sul canale YouTube del giornalista Giovanni Zamagni, la richiesta che arrivò fu quasi l’ultima spiaggia per la scuderia bolognese, che si trovò nella situazione di non riuscire ad identificare il candidato ideale da mettere sulla seconda Desmosedici GP6.

Nulla girava a favore di Bayliss, che non correva con la Ducati MotoGP da due anni e che non aveva mai provato prima gli pneumatici Bridgestone. Il tempo di preavviso fu pochissimo, rendendo impossibile l’organizzazione di un test. Era evidente che l’australiano avesse la volontà di dimostrare qualcosa e, nonostante le difficoltà, accettò, dopo averci pensato un po’ su e rinunciando ad un viaggio a Parigi già programmato per il compleanno della moglie Kim. La condizione fu che, in quell’avventura, lo seguissero dal team Superbike Paolo Ciabatti, all’epoca capoprogetto per le derivate di serie, il direttore sportivo SBK Davide Tardozzi e il direttore tecnico Ernesto Marinelli. Ci fu anche una breve conversazione per l’ingaggio per quella sostituzione, «che fu facile», ricorda Ciabatti, al quale Bayliss chiese di aggiungere dei bonus per un piazzamento dal primo al decimo posto. «Da qualcuno venne vista come una boutade», racconta Ciabatti. «Dissero che per i primi tre posti ci si potesse mettere qualsiasi cifra. Nulla di eccezionale, ma furono comunque stabiliti dei premi importanti».

La cavalcata vincente

Arrivati in pista, Bayliss sembrò essere subito a suo agio, staccando il sesto miglior tempo del venerdì. In qualifica Troy si classificò secondo a due decimi da Rossi, ma un errore gli tolse quella pole position che secondo lui aveva nel polso. In gara non ci fu storia. Il campione del mondo SBK partì bene affrontando per primo la prima curva del Circuit Ricardo Tormo, non lasciando nulla agli avversari, i quali non riuscirono mai a sorpassarlo. Il numero 12, in quell’occasione, condusse la corsa per tutti e trenta i giri di gara, trionfando davanti al compagno di squadra Capirossi. Fu la prima doppietta Ducati in MotoGP che garantì alla casa il terzo posto nel campionato costruttori e in quello a squadre, utile per incassare ingenti somme bonus da parte degli sponsor.

Il nativo di Taree arrivò al parco chiuso con entrambe le mani ustionate, a causa dell’elevato calore sprigionato dalla Desmosedici. Con quella prestazione inaspettata e stringendo i denti, Bayliss divenne il primo pilota a vincere una gara nella stessa stagione sia in MotoGP che in SBK. Ad oggi, è ancora l’unico ad esserci riuscito.

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