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SBK | Troy Corser, pilota da record

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worldsbk.com


Pilota australiano che ha scritto la storia della SBK, ne ha battuto alcuni record e poi ne è diventato una leggenda. Troy Corser non solo è salito sul gradino più alto, lo ha fatto con case, moto e motori diversi oltre ad essere spesso tra i pretendenti alla vittoria.

Sterrato e Pista

La sua storia iniziò dal motocross a dieci anni e proseguì nel dirt track, prima di approdare alle moto da pista. A 22 anni vinse il suo primo titolo, il Campionato Australiano delle derivate di serie del 1993. Questo traguardo lo proiettò subito nell’orbita del Mondiale SBK, dove fu ingaggiato dal Team Fast By Ferracci, in sella ad una Ducati 995. Si dimostrò subito molto rapido ottenendo qualche podio, nel suo anno di debutto. Nel 1995 invece iniziò a vincere e questo gli fece raggiungere il secondo posto nella classifica finale. L’anno successivo fu però quello della gloria. Con la Rossa lotta e stravince, chiudendo primo alla fine della stagione e laureandosi così campione del mondo. Un titolo sudato, quanto meritato che lo lanciò nell’orbita dei grandi campioni della categoria.

La gloria in rosso e la sperimentazione

Dopo l’avventura nella Motor Valley, che si concluse con altri due terzi posti tra il 1998 e il 1999, dopo un anno corso nel Motomondiale in sella ad una Yamaha 500cc, Troy sbarcò in Aprilia. Con l’RSV 1000 si trovò subito a suo agio, vincendo le prime due gare del 2000, ma questo non bastò per tornare Campione in SBK. L’anno successivo si dimostrò sempre competitivo, ma ottenne solo un quarto posto. Alla fine di quella stagione decise di provare una nuova avventura e accettò l’ingaggio del Foggy PETRONAS Racing Team di Carl Fogarty. L’ex campione del mondo era divenuto team manager, tentando la fortuna con la Petronas FP1, moto di produzione malese che però non fu mai veramente competitiva.

Il secondo titolo

Dopo questa parentesi Corser trovò una sella in Suzuki per il 2005. Dopo nove anni dal suo primo titolo iridato, Troy tornò alla vittoria, dominando la stagione con la sua GSXR1000 K5. Nessuno prima di lui era riuscito a vincere un mondiale dopo così tanti anni di distanza dal primo. Un record che ancora oggi resiste e che ci fa comprendere la longeva presenza di Troy nel mondo delle derivate di serie, rimanendo sempre ad alti livelli, con sacrificio e costanza. Nel 2006 non brillò particolarmente, ottenendo solo un quarto posto finale. Decise poi di passare in Yamaha con il Yamaha Motor Italia Team, arrivando a correre per la quinta casa diversa nella sua carriera. Anche questo divenne un record storico, in quanto solo lui arrivò a correre con cinque marche diverse.

Record su record

Dopo due anni con la Casa di Iwata, non soddisfatto dai risultati cambiò nuovamente e approdò in quella che sarebbe stata la sua ultima tappa nel mondiale SBK: la BMW. Con questa scelta ritoccò il suo precedente traguardo, diventato il primo pilota della storia ad aver corso con sei brand motociclistici diversi. Sulla BMW S1000 RR non arrivarono però i risultati sperati. Il migliore furono i due podi ottenuti tra Monza e Misano. Alla fine del 2011 decise di ritirarsi e ufficializzò che quello sarebbe stato il suo ultimo anno nelle corse agonistiche.

Nonostante questo Troy ha sempre dimostrato una passione pura per le due ruote, che prosegue ancora oggi. Infatti, come se non fossero bastate le gare svolte fino al suo ritiro, a l’età di 51 anni è tornato a correre in una gara della BMW F900R Cup, a Brands Hatch. Tra l’altro per essere fermo da molti anni e per le primavere che si portava con sé, Corser ha ottenuto ance dei buoni risultati, lottando costantemente per la top ten. Dimostrazione vivente che talento e passione non hanno età.

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