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Varese sbanca Bologna, Segafredo-Openjobmetis 69 -71 -22 apr

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – OPENJOBMETIS VARESE   69 -71     (22-18 ; 36-28 ; 52-47 )

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: Chessari n.e., Jurkatamm n.e., Pajola 3, Baldi Rossi 12, Ndoja 2, Lafayette9, Aradori 20, S. Gentile 12, Lawson 2, Slaughter 9. All.: Ramagli

OPENJOBMETIS VARESE: Avramovic 17, Bergamaschi n.e., Natali 2, Vene, 10 Okoye 9, Tambone 5, Cain 10, Delas , Ivanaj n.e., Ferrero 2, Dimsa 2, Larson 14. All.: Caja

Tiri liberi: BO 10/13; VA 9/13

Falli: BO 17; VA 18

Rimbalzi: BO 34; VA 30

Il prepartita non è stato certo sereno, in casa Virtus: malattie, infortuni, le solite voci su questo o quell’altro arrivo hanno alimentato le incertezze dei tifosi che si sono riverberate con veemenza sui social. Varese invece arriva sulle ali dell’entusiasmo di cinque vittorie consecutive e due sole sconfitte nel girone di ritorno. Quintetto d’emergenza per Bologna, con Pajola al posto di Ale Gentile, ma in avvio non sembrerebbe: la palla gira con disinvoltura, la difesa regge gli assalti ben orchestrati dei biancorossi lombardi e al primo intervallo il tabellone dice +4 per i bianconeri. Varese, dalla sua, distribuisce molto di più i tiri realizzati fra i suoi giocatori, e questo alla lunga potrebbe rivelarsi un vantaggio. Da segnalare un largo utilizzo di una semi inedita zona due-tre, per i bolognesi, che forse un po’ alla volta toglie qualche certezza ai varesini. In verità ad inizio secondo quarto i bolognesi paiono acquistare l’inerzia della gara, ma dopo aver fallito per un soffio la tripla del +11 con Lawson subiscono il rientro degli avversari, che pareggiano 26-26 con Okoye a 3 minuti e mezzo dalla sirena.  Un tre su tre dalla lunetta di Aradori sancisce comunque il +8 della Segafredo alla metà di una partita che è ancora tutta da giocare, ma ha lanciato segnali confortanti, per il pubblico bolognese, vista il clima di emergenza col quale si era giunti all’incontro.  L’Openjobmetis sembra viceversa in parte frastornata dalla grinta dei padroni di casa e suona quantomeno strano che anche a rimbalzo, per ora, conduca la Virtus 18 a 15.

Avvio di ripresa nervoso e impreciso per entrambi. Rompe il ghiaccio dopo due minuti una tripla di Pajola, cui risponde subito con egual moneta Avramovic. Un antisportivo fischiato ad Aradori infiamma la curva bianconera, ma non è determinante per il rientro di Varese quanto i suoi continui adeguamenti difensivi che adesso frenano l’attacco virtussino. A 6’30” una tripla di Larsson riporta le squadre in parità, 43-43, ma la Segafredo trova ancora la forza per un piccolo strappo: al 30’ è +5, 52-47. L’ultimo quarto sposta l’inerzia su Varese, che pareggia in due minuti senza che i bolognesi smuovano il loro punteggio. Ora è una questione di nervi, i giochi tendono a saltare, soprattutto in casa bianconera. L’aggressività varesina costa il quarto fallo di squadra dopo poco più di quattro minuti, ma non è detto possa rivelarsi un vantaggio per la Virtus, spesso ingabbiata in percentuali dalla lunetta alquanto modeste.  Mancano 2’49” quando la tripla di Okoye però segna il +5 biancorosso, 61-66. La palla dei bolognesi non gira più, quella di Varese invece di nuovo un po’ sì, e questo fa la differenza, assieme ad alcune ingenue leggerezze tecniche dei padroni di casa. L’ultimo minuto inizia col +4 di Varese; Slaughter sfrutta solo a metà due tiri liberi, come anche Avramovic. Un batti e ribatti sotto il canestro di Varese permette a Lafayette di realizzare il -2, Larson sbaglia entrambi due liberi. Palla contesa in area biancorossa che regala la rimessa a questi ultimi. Il PalaDozza reclama un’infrazione che gli arbitri non rilevano, e a 5’ dalla fine Avramovic in lunetta viene colpito da una bottiglietta di plastica che probabilmente costerà caro alla società. Poi, però, realizza entrambi i tiri e la partita si chiude virtualmente così. Il canestro su rimbalzo di Slaughter non conta più nulla. Per la verità c’è anche un ulteriore sussulto finale con l’errore di Slaughter su un improbabile alley oop sulla sirena, ma Varese vince 69-71 e procede la corsa verso i playoff che ora Bologna vede con maggior insicurezza. La Virtus paga il roster ridotto all’osso ma soprattutto la perdita di logica nel gioco nel finale concitato, cosa purtroppo non nuovissima da queste partii. Varese ringrazia ma porta a casa una vittoria meritata perché costruita su un gioco di squadra che dovrebbe essere l’essenza del basket.   

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