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Torino-Bologna: la difesa è di “casa”, gli attacchi devono rispondere

L’anticipo di domani sera tra Torino e Bologna è un match tutto da scoprire: tra difese ermetiche e attacchi da accendere, molto passerà dal “Grande Torino”.

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Torino-Bologna (© Damiano Fiorentini)
Dan Ndoye in azione nel match d'andata (© Damiano Fiorentini)

Il cammino del Bologna verso la Champions League, obiettivo praticamente dichiarato dei Rossoblù in queste ultime quattro giornate, venerdì sera farà tappa a Torino, sponda Granata. Torino-Bologna è l’anticipo della 35esima giornata di Serie A, e sarà uno spartiacque non di poco conto per entrambe le squadre.

La banda di Ivan Juric, in caso di sconfitta, vedrebbe praticamente azzerarsi le già residue speranze di aggancio all’ottavo posto, l’ultimo utile per l’Europa. Quell’Europa invece già matematicamente raggiunta dal Bologna, che però non si vuole accontentare, dopo più di due mesi al quarto posto. I Rossoblù sono alla ricerca di tre punti fondamentali, ma per coglierli dovranno scardinare uno dei reparti difensivi migliori della Serie A: che la sfida abbia inizio.

Torino-Bologna, prima contro seconda difesa in casa

Il sottotitolo non lascia molto all’interpretazione: Buongiorno e compagni sono, attualmente per numeri, il miglior reparto difensivo in Serie A, con soli 8 gol subiti allo Stadio Olimpico “Grande Torino”. Non la migliore delle notizie, o uno stimolo in più per Zirkzee e il Bologna? La risposta esatta non la sappiamo, ma quello che possiamo intuire è che i Rossoblù non sono del tutto impreparati in questo campo, e probabilmente sanno come ci si sente: il Bologna è proprio al secondo posto di questa classifica, con solo un gol in più subito (9).

In trasferta il Bologna è sopra alla media generale: sempre al terzo posto (come nella classifica complessiva) con 18 gol subiti, insieme a Napoli e Fiorentina. La tattica farà da padrone in un match nel quale già all’andata ha dimostrato di poter essere garanzia di spettacolo: tra costruzione, gol annullati, difese arcigne, saranno ancora gli episodi a far la differenza?

Bologna, un attacco che deve (in parte) ritrovarsi

Contro una difesa che ha raccolto ben 12 clean sheet in quel del “Grande Torino”, il Bologna dovrà tornare a levigare le sue punte di diamante in avanti. L’ultima uscita in trasferta, in quel di Roma, ha riportato al gol Joshua Zirkzee, il quale ha mosso la rete alle spalle dei portieri solo in trasferta nel 2024. Il 9 Rossoblù, però, non si può raccontare solo con i numeri: Joshua è il faro di tutti gli attacchi della squadra di Motta, e dal suo lavoro ne traggono beneficio tutti i compagni. In questa categoria potremmo far rientrare quello che, ad oggi, è l’uomo in più del Bologna: Alexis Saelemaekers. Il belga è andato a segno nelle ultime due partite, tre in totale nel mese di aprile, contando il match contro la Salernitana.

Chi può e deve riuscire a dare il contributo decisivo sono le due ali della fascia opposta: Riccardo Orsolini e Dan Ndoye. L’esterno Azzurro ha raggiunto anche quest’anno la doppia cifra, ma, dopo esser stato forse il migliore nelle sfide a Frosinone e Monza, ha partecipato da subentrato solo nell’ultima uscita. Discorso opposto per Ndoye: lo svizzero è partito dal 1° contro Roma e Udinese. Se all’Olimpico l’11 Rossoblù è stato una spinta nel fianco molto efficace, contro l’Udinese si sono palesati gli incubi di Frosinone, con una freddezza sotto porta che latita ancora.

Un Toro “spuntato”, ma nemmeno troppo

Se il Bologna deve riaccendere la luce del gol nelle sue frecce più pungenti, anche il Torino dovrà trovare nuova verve offensiva per poter mettere in difficoltà l’apparato difensivo dei Rossoblù. I Granata sono a secco di gol dal 6 aprile, giorno della sfida contro l’Empoli, e in quel caso la doppietta di Duvan Zapata non bastò nemmeno agli uomini di Juric. Il colombiano e Tonny Sanabria sono sicuramente i pericoli maggiori per quella che presumibilmente sarà la coppia difensiva del Bologna vista la squalifica di Sam Beukema, e cioè Calafiori-Lucumì.

Oltre al attacco in salsa sudamericana, è bene non dimenticare la pericolosità di Nikola Vlasic, il quale aveva già colpito all’andata, ma – fortunatamente – il VAR aveva annullato tutto. Motta e il suo staff non si fermeranno quindi ai meri numeri, ma tireranno la cinghia per questo rush finale che vede ben tre trasferte su quattro incontri: la Champions passa inevitabilmente da qui.

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