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Road to Imola: 2005 l’anno Del duello tra Alonso e Schumacher

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Credits: Ferrari.com


Siamo nel 2005, l’anno del protocollo di Kyoto, cioè la prima grande presa di responsabilità dei governi mondiali nei confronti dei cambiamenti  climatici. L’anno della morte di Giovanni Paolo II e del l’entrata in vigore del divieto europeo di  pubblicizzare tabacco sotto qualsiasi forma, cosa che cambierà anche, da li agli anni a venire, le livree di tutte le macchine di Formula 1 interessate.

Ma passiamo a quello che ci interessa maggiormente, il  2005  è l’anno del  56° mondiale di Formula 1, quello dell’interruzione del dominio Ferrari, cominciato nel 1999, e dell’inizio del  momento d’oro Alonso-Renault con Briatore traghettatore. Il 2005 è anche l’anno della comparsa in Formula 1 del marchio RedBull, che prende il posto della Jaguar, e dell’ultimo ballo di Jordan e Minardi che lasceranno posto nell’anno a venire a Midland, la prima. e Toro Rosso la seconda.

Il Gp di San Marino cade come quarta gara di quel mondiale fino a quel momento stra-dominato dalla Renault: due vittorie per Alonso, una per Fisichella fino a quel momento. La Ferrari stenta tanto quanto Schumacher quanto con Barrichello, mentre fino a quel momento a sorprendere è Trulli; 2 secondi posti per l’italiano con la sua Toyota. Kimi Raikkonen, che sulla carta doveva essere il pretendente al titolo, nelle prime 4 gare raccoglie appena 7 punti contro i 36 dello spagnolo della Renault: l’incerto inizio di stagione sarà poi fatale per il finlandese nella corsa al mondiale, nonostante il recupero di ritmo dalla gara subito successiva a quella emiliano-romagnola.

Qualifiche. Si rivede Wurz, a 4 anni dalla sua ultima apparizione in formula 1 a bordo di una Benetton, al posto di Montoya, infortunato, mentre debutta in f1 Vitantonio Liuzzi, terzo pilota RedBull, al posto di Klein. Le qualifiche di quell’anno dividono su due tempi, nella prima sessione Kimi Raikkonen conquista il primo posto davanti ad Alonso per la cifra, quasi cronometricamente ininfluente, di 3 millesimi, per poi legittimare la posizione sullo spagnolo durante la seconda sessione, aumentando il gap tra i due di mezzo secondo; Schumacher dall’altra parte fa sperare i tifosi, conquistando un inaspettato terzo tempo durante la prima prova, salvo poi commettere più di un errore durante la seconda qualifica e finire addirittura 14° nel complessivo. Costante e di qualità invece la doppia prova di Jarno Trulli, quinto.

La Gara. Il cielo di Imola è grigio in occasione 25° GP di San Marino, le scuderie sono in fibrillazione nel cercare di capire quando pioverà.  Al pronti via Raikkonen riesce a tenere la testa nonostante la grande aggressività di Alonso alle sue calcagna, bene anche la partenza di Button e Trulli, che riesce a guadagnare la quarta posizione su Weber. Dietro le Ferrari provano a farsi strada verso la testa della corsa ma vengono rallentate dalle monoposto al centro del gruppo.

Dopo 5 giri la coppia Raikkonen-Alonso ha già aperto una voragine sugli inseguitori, Schumacher fino a quel momento ha conquistato una sola posizione e Fisichella è appena finito contro le protezioni per un problema al posteriore in uscita di curva al Tamburello. Dopo 8 giri invece è il momento del problema alla McLaren di Kimi Raikkonen: sfortunatissimo il finlandese che fin li aveva guidato la testa della gara senza mai essere realmente impensierito da Fernando Alonso se non durante la partenza; il finlandese lascia la gara proprio dopo aver attenuto il giro più veloce. A raccogliere la staffetta di primo della classe è Alonso. Al 18° giro tocca anche a Rubens Barrichello, alla 200° gara in Formula 1 ritirarsi per un problema elettrico: tutte le speranze di non vedere capitolare la Ferrari anche nella pista di casa rimangono tra le mani di Michael Schumacher.

Schumacher che, complici i diversi ritiri e la programmazione di una strategia sui pit stop perfetta, risale a testa bassa la china e raggiunge, in appena 20 giri, la quarta posizione. A questo punto della gara l’anima e la determinazione del campione si risvegliano e il tedesco comincia a martellare tempi incredibili, andando di fatto ad azzerare la differenza di prestazioni con le monoposto avversarie grazie al proprio talento. Al 27° giro Schumi, proprio nel momento in cui si ritrova alle spalle di Button, rientra ai box, anche proprio per non farsi rallentare dal britannico e andare a vanificare il vantaggio ottenuto fin lì; al rientro in pista si ritrova comunque terzo davanti a Wurz: il pubblico comincia a crederci e, ad ogni passaggio del 7 volte campione del mondo, esulta in visibilio.

Con la macchina più carica Schumi comincia di nuovo e comunque a tamburellare un ritmo mostruoso e recupera altri secondi preziosi su Alonso e Button come se non fosse cambiato niente: un ritmo da qualifica porta il tedesco a recuperare quasi 30 secondi a Button nel giro di appena 12 giri a quasi parità di carico di benzina, gomme. Una volta recuperato però, il britannico si difende bene dal ferrarista, che però  sembra di abbassare appositamente il ritmo per tirare un po’ il fiato ed aspettare il momento buono per l’attacco decisivo. Il momento buono arriva a 21 giri dalla fine quando Schumacher esegue un sorpasso epocale su Button nella variante alta, approfittando della distrazione del pilota BAR nell’eseguire un doppiaggio di due vetture: l’astuzia e la raffinatezza del pilota Ferrari, che piuttosto di sprecare altre energie in un duello all’ultimo colpo supera l’avversario nell’unico momento in cui abbassa la guardia, fanno ancora sorprendere.

Con la pista libera il tedesco può ricominciare ad accumulare altri secondi preziosissimi per provare a rientrare davanti ad Alonso dopo l’ultima obbligata sosta ai box.  Il pit-stop, rapidissimo, va in scena a 14 giri dalla fine, ma al rientro il tedesco è dietro l’iberico per una manciata di secondi. Da questo momento comincia una lotta feroce tra i due, con Alonso che ritrova ritmo e stimoli solo ora che viene tallonato per almeno 12 giri a breve distanza. Uno dei duelli più entusiasmanti che la Formula 1 ricordi, tra due talenti puri con Alonso che riesce a difendersi per 15 minuti senza mai perdere la concentrazione. La gara si conclude con i due che arrivano praticamente insieme al traguardo, a dividerli appena due decimi. La sfida si ripeterà anche nell’anno a venire, ma con un esito diverso, per riviverla cliccate qui.

Terza vittoria in stagione per Alonso: la Renault, discendente della Benetton, ha impiegato solo 4 anni per arrivare in vetta alla classifica!

Da rimarcare anche l’ottavo posto, e quindi il primo punto in carriera, per Vitantonio Liuzzi, e l’ottimo quinto posto finale di Jarno Trulli, ereditato anche dalla squalifica di Sato e Button per delle incongruenze e pratiche non ammesse scoperte dalla FIA sulle BAR-Honda verificate al termine della gara.

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