Fortitudo Bologna
Bazzani: «La Fortitudo una passione. Quest’anno squadra d’identità Caja»
L’ex calciatore bolognese Fabio Bazzani è abbonato da 42 anni alla Fortitudo e traccia la strada di quest’anno: «Fisicità ed energia»
Dal calcio al basket, anzi, alla sua Fortitudo, che ama da tempo immemore. Fabio Bazzani, calciatore bolognese dalla lunga carriera passata in serie A, ha parlato intervistato da Filippo Mazzoni per Il Resto del Carlino. Tra Bologna Fc e Fortitudo, l’ex bomber vede il futuro delle due squadre ricco di soddisfazioni. La prima potrebbe arrivare già a settembre, visto che la preseason biancoblù mette in palio la Supercoppa LNP. Ecco un estratto dell’intervista.
Le impressioni su questa nuova Fortitudo.
«La squadra è in linea con la visione del basket di Caja, con le caratteristiche che lui desidera: fisicità, energia, dinamicità. Ha meno qualità e talento rispetto agli anni passati, ma spesso è fine a sé stesso. Lo scorso anni avevamo grandi nomi ma siamo arrivati ottavi. Ora siamo più coerenti con quanto pensa Caja, è un buon punto di partenza».
Le piace qualche giocatore in particolare?
«La canotta della Fortitudo è una pressione che va gestita. Sarto sembra un giocatore di livello assoluto, ma quest’anno conta l’orchestra quasi perfetta del gruppo. Serve l’identità che si era creata due anni fa».
Fantinelli è rimasto.
«Lui è una cosa a parte, sente e sa cosa vuol dire la Fortitudo. Trasmetterà a tutti questo attaccamento e gli darà una mano nell’inserimento».
Matteo Fantinelli (©Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)
Cosa pensa di quest’A2 molto competitiva?
«Il livello è alto e la concorrenza tanta. Alcune squadre hanno budget importanti, come Verona, Scafati, ma anche altre. Sarà un campionato difficile e chi vuole essere promosso o direttamente o ai playoff non può sbagliare come abbiamo fatto noi lo scorso anno per i primi due-tre mesi».
Effetto Paladozza: un valore aggiunto?
«Sì, ma va contestualizzato, perché crea motivazione e stimoli anche agli avversari. Il Paladozza negli ultimi quarti può essere davero decisivo, ma attenzione anche agli avversari, che spesso si esaltano».
Abbonamento, come al solito, fatto.
«Inizierà il 42esimo anno da abbonato. Nel primo avevo 7 anni e venivo con la famiglia, poi con gli amici, lo feci anche quando giocavo e non potevo esserci. A prescindere dalla categoria, l’abbonamento l’ho fatto sempre».
La risposta dei fortitudini è sempre incredibile.
«C’è fiducia nei confronti della società e del suo operato, è in grado di mantenere le promesse. Il tifoso si rispecchia in Stefano Tedeschi e Matteo Gentilini, gente di cuore e passione, che cimette anche denari. I tifosi lo apprezzano».
Cosa manca per la serie A?
«C’è tanta concorrenza, a maggior ragione con due sole promosse. Bisogna lavorare bene, migliorando quello che lo scorso anno non ha funzionato. La squadra non è mai diventata tale ed è mancato anche un pizzico di fortuna».
A un ruolo in Fortitudo lei, Bazzani, ci pensa?
«Il calcio è una professione, la Fortitudo è una passione che vivo da tifoso da 42 anni» ha concluso Bazzani.
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