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Pirinumbers: le finali troppo presto dimenticate

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Prima di pubblicare questo post di riassunto delle finali, ho aspettato che finissero interviste e/o dichiarazioni e/o endorsement polemici di personaggi più o meno consistenti che dal termine di gara 6 ci hanno fatto compagnia giornalmente. Obiettivi Virtus e Zanetti.

Ma di questo scriverò diffusamente nel prossimo articolo, quando tutti parleranno di mercato dimenticando tutto questo.

SCUDETTO o F4 ?

Gara 6 al Forum ha chiuso la Stagione e ci ha lasciato senza basket dopo che ci eravamo abituati (o assuefatti) a partite ogni due giorni. Tra maggio e metà giugno, 17 partite di Bologna e 15 di Milano.

Tante emozioni, oltre 60.000 spettatori “paganti” nelle arene nell’arco di soli 11 giorni e tantissimi festeggiamenti al Forum con lacrime di gioia, invasione di campo come non si era mai visto. 

Molti di loro erano gli stessi che durante la Stagione definivano in maniera ipocrita e anche supponente il Campionato come un inutile orpello ed ostacolo alle prestazioni in Eurolega. Serva da lezione.

LA RESA

Tutto, come dicevo, è stato liquidato velocemente: da Milano per la fretta di festeggiare, salvo poi incartarsi in interviste e spiegazioni parlando più dell’avversario che di se stessa, e da Bologna per la voglia di “passare oltre” ad una sconfitta non prevista in particolare nei modi in cui è arrivata. Una vera e propria resa a tanti minuti dalla fine proprio nella partita che poteva rimettere in discussione tutto.

È ipocrita nasconderlo, Bologna (tifosi e squadra) alla vigilia ci credeva; il roster era al completo e apparentemente in buona salute. Ci sono tanti motivi che mi hanno fatto sempre pensare a Milano come favorita e quest’anno come l’anno scorso ha vinto chi ha preparato meglio la partita

LE DUE VIRTUS

Per la Virtus, queste 6 partite hanno detto cose interessanti ma pure fuorvianti e il mio auspicio è che  si eviti di pensare che esisti solo l’Eurolega, un solo sistema per giocarci, e che ci si debba obbligatoriamente omologare a questo.

La mente e il cuore restano infatti alla Virtus di inizio stagione sino a  fine anno: 91 di media a partita superando 5 volte ì 100 punti sia che l’avversario fosse Varese piuttosto che Valencia. Si giocava ad una media di quasi 78 possessi e oltre 23 assist a partita…… Uno spettacolo.

 

 

 

 

 

 

E sulla costruzione della squadra per l’anno prossimo, l’esempio di Milano può rappresentare un riferimento; lo scorso anno, con più talento, gioco offensivo e più spettacolo (sempre nell’ambito di una estesa anarchia) è arrivata ad un tiro dalla Finalissima.

Quest’anno, sempre con anarchia ma con meno talento offensivo, non ha raggiunto le F4 regalando ai suoi tifosi un basket decisamente peggiore.

Si può quindi giocare offensivamente, mettere talento in squadra e comunque vincere in Eurolega. Vedi tabella:

 

 

 

RITMO DI GIOCO

Doveva trattarsi di una serie caratterizzata dallo scontro tra i ritmi bassi di Milano contro quello alto di Bologna.

Nulla di tutto e dai numeri della Stagione risulta chiaro come queste differenziazioni fossero valide per la Virtus “pre Shengelia / Hackett” mentre valgono molto meno con l’ultima versione, con i due ex CSKA in squadra e tanti minuti assieme in campo.

Questo cambio di assetto ha trasformato la Virtus in una squadra sicuramente più forte ma questa maggior qualità ha trasformato la Virtus da avversario indecifrabile per Milano e con accoppiamenti problematici per Messina, ad una squadra che gioca nel “campo” di Milano. Molto più prevedibile e più lenta a iniziare i giochi offensivi.

La palla sta troppo ferma, troppo poco nelle mani di Teodosic o quantomeno arriva nelle sue mani dopo troppi secondi del possesso.

Non è casuale che nelle partite perse, Milos abbia fatto la metà degli assist e tirato 50% più volte dal campo rispetto alle partite vinte. Meno playmaking e più conclusioni.

Nel contempo, l’inserimento (forzato) in quintetto di Rodriguez ha dato a Milano una configurazione diversa, con ritmi più alti e più ricerca del contropiede con la inevitabile conclusione di vedere una serie con le due squadre somigliarsi offensivamente più del previsto.

A ritmi bassi vince sempre Milano ma quando si alza non vince sempre la Virtus.

 

 

 

I MOMENTI DECISIVI

Milano ha dominato la serie, ha quasi sempre costretto la Virtus ad inseguire, ad eccezione di gara 5 che, alla luce di quanto accaduto in gara 3, 4 e 6, si potrebbe considerare solo una sorta di pit-stop per recuperare energie e non una partita giocata “alla morte”.

Milano ha sempre vinto al Forum, con facilità e con 44 punti di divario complessivo in 3 partite. Ha segnato 84 punti di media a partita che sono quasi 20 in più di quelli che la Virtus aveva subito durante i playoff.

Ci sono stati 2 momenti chiave che hanno deciso la serie:

1) il terzo quarto di gara 1, quella che ha invertito il fattore campo

2) l’ultimo quarto di gara 4 che ha fatto salire alle stelle l’autostima di Milano facendo precipitare quella di Bologna.

GARA 1

In questa partita si è visto il peggio delle due squadre a livello offensivo; Milano ha disputato una delle più brutte prestazioni offensive della stagione con il grande merito di essersi attaccata alle sue certezze.

Nella tabella successiva sono confrontati i numeri di Milano di gara 1 rispetto alle altre gare di Finale, alla RS, ai Playoff e all’Eurolega. 

 

 

 

 

Tutte le statistiche sono peggiori delle medie dell’anno e anche il numero di possessi più alto rispetto a ciò che Milano predilige. 

Per riuscire a perdere una partita giocata ai suoi ritmi e costringendo Milano alla peggior prestazione offensiva, la Virtus si è dovuta “impegnare” molto per realizzare una partita ancora peggiore con la più orrenda partita offensiva con il minimo stagionale di punti, la % dal campo e la valutazione più passa tra tutte le 64 partite giocate tra LBA e Eurocup.

Si potrebbe dire che la storia di questo Campionato e dei 240 minuti di Finale sono riassunti nei 4 minuti del terzo quarto di gara 1 dove, con un parziale di 11-0, Milano ha allungato, non è stata più raggiunta e ha invertito il fattore campo.

GARA 4

Altro momento decisivo è stato l’ultimo quarto di gara 4 iniziato con le due squadre in perfetta parità (non ho mai capito l’utilità dell’aggettivo “perfetta” ma lo usano tutti….) e chiuso con un umiliante 22 a 7.

È durante questo ultimo quarto Milano ha capito che gara 6 al Forum non l’avrebbe mai persa riuscendo a mangiarsi letteralmente l’attacco di Bologna e costringendolo a solo 6 (dico SEI) tiri dal campo sui 16 possessi a disposizione. I soli 7 punti segnati in 10 minuti sono una ovvia conseguenza .

Non è certo la prima volta, soprattutto nella orrida Eurolega della stagione passata, che si sono visti singoli quarti con punteggi bassi. E’ accaduto 57 volte in Eurolega che una squadra abbia segnato meno di 10 punti in quarto e nella tabella sono riassunte le peggiori performance rapportate al numero di tiri effettuati. 

 

 

 

 

 

 

Come si evidenzia, questi miseri punteggi sono tutti derivanti derivati da percentuali di tiro fallimentari, ma perlomeno i tiri sono stati tentati…

ALTRE VALUTAZIONI SULLA SERIE

– TIRI DAL CAMPO e PALLE PERSE

Milano ha tirato complessivamente 44 volte più di Bologna e perso 31 palloni in meno. Differenze enormi in uno sport dove esiste il possesso alternato.

Sulle palle perse va ricordata gara 6 giocate al Forum dove nel primo quarto la Virtus ha perso 7 palloni a proseguendo il trend della gara precedente al Forum dove ne aveva perse 9.

Quindi 16 palle perse in 20  minuti; per intenderci Melli ne ha perse 2 in tutta la serie 

– PUNTI REALIZZATI:

la Virtus per 3 gare sulle 6 totali ha segnato poco più di 60 punti. In tutta la stagione era accaduto solo in un’altra occasione, contro il Buducnost in una partita “commovente” dove mancavano Milos, Belinelli e mezza squadra.

PLUS / MINUS x QUARTO

Durante queste 6 sfide si sono giocati 24 “quarti” e nella tabella sono riassunti possessi e punti complessivi delle due squadre suddivisi per i quarti di gioco.  

 

 

 

Il terzo quarto è quello dove Milano ha prevalso con più margine, ha attaccato meglio e si sono giocati meno possessi. A proposito di questo, oltre a quello di gara 1 già citato, andrebbe ricordato anche il terzo quarto di gara 6 dove la Virtus ha realizzato 2 canestri, uno dei quali allo scadere.  

FALLI

Sono stati fischiati 250 falli complessivi in 6 partite con una interessante e, dal mio punto di vista, prevedibile statistica:

– nelle partite vinte dalla Virtus = 48 falli di media fischiati

– nelle partite vinte da Milano =  38 falli di media fischiati

Qui si entra nel terreno minato del metro di arbitraggio che, pur se all’interno del Regolamento, può, anche senza volontà, favorire una squadra piuttosto che l’altra. 

Concludo ricordando i 3 virtussini dello scorso anno che hanno rivinto il titolo anche in questa stagione: Diordjievic in Turchia, Markovic in Serbia e Ricci in Italia.

E a proposito di Pippo, di seguito il confronto tra il contributo dato alla squadra lo scorso anno in 4 partite  (da Capitano) rispetto a quello di quest’anno in 6 partite.   

 

 

 

Due titoli in due anni ma con un apporto alla squadra completamente diverso. Sia lui che Alibegovic erano proprietari del ruolo di “4” con Ricci lungo più impiegato della squadra e Amar spesso protagonista.

La riflessione che proviene da questi dati è un ulteriore riconoscimento al lavoro dello scorso anno di coach Diordjevic che, con 2 giocatori ritenuti oggi neppure in grado di entrare nelle rotazioni di Messina e Scariolo, dominò l’Eurocup e vinse quello che resta l’unico Campionato degli ultimi 20 e passa anni di storia Virtus. 

 

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