Basket
Tortona affonda la Virtus Segafredo: 93-76. È sindrome neopromosse?
BERTRAM YACHTS DERTHONA BASKET TORTONA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 93 – 76 (21-22; 51-36; 73-65)
Bertram Yachts Derthona: Mortellaro , Wright 14, Rota n.e., Cannon 6, Tavernelli 10, Filloy 8, Mascolo 12, Severini n.e., Daum 18, Cain 10, Macura 15. All. Ramondino
Virtus Segafredo: Tessitori, Mannion 15, Pajola n.e., Alibegovic 4, Hervey 5, Ruzzier, Jaiteh 8, Alexander, Ceron n.e., Weems 28, Teodosic 12, Cordinier 4. All. Scariolo
Arbitri: Begnis, Borgo, Boninsegna
Tiri liberi: TO 9/10; BO 15/21
Falli: TO 17; BO 17
Rimbalzi: TO 41; BO 35
Tiri da 2: TO 24/41; BO 17/37
Tiri da 3: TO 12/29; BO 9/27
La Virtus Segafredo soffre la sindrome delle neopromosse, visto che sia Napoli che Tortona la hanno nettamente bastonata in due trasferte che se non si fosse ancora ad inizio stagione potrebbero dirsi preoccupanti. In verità non è così, siamo ancora ai giri di prova, di aggiustamento degli assetti per lo meno in campionato, ma la scoppola di oggi è parsa ancor più netta di quella della settimana scorsa sotto il Vesuvio. Out, all’ultimo momento, anche Pajola, oltre ai già noti Sampson e Belinelli: può essere un alibi? Non mi pare proprio il caso.
In partenza i quintetti: Virtus con Mannion, Teodosic, Weems, Hervey e Jaiteh; Derthona con Wright, Mascolo, Macura, Daum, Cain. L’avvio è sufficientemente spettacolare, con la Virtus in doppia cifra in un amen e il Derthona che peraltro non dà segno di spaventarsi. È tuttavia incredibile la facilità con la quale i bolognesi arrivano a canestro, così Ramondino dopo cinque minuti deve necessariamente chiedere un time out. Al rientro bellissima è la stoppata di Macura a Weems che interrompe l’ennesima bella manovra virtussina, mentre cominciano le rotazioni che alla fine mutano un po’ il trend della gara, tanto che Tortona si riporta decisamente sotto: 21-22
Tornando sul parquet arriva pure il sorpasso sul 25-23. Tortona gioca bene, lo si sapeva per averlo già sperimentato in Supercoppa e forse le Vu Nere ora non stanno muovendosi in difesa con la necessaria intensità e per un po’ neppure il rientro di quello che era stato il quintetto base prima tanto efficace riesce ad invertire le cose, tanto che i padroni di casa raggiungono anche il + 14. I ritmi altissimi non aiutano a ragionare e l’entusiasmo dà tanta benzina ai piemontesi, entrati in trance agonistica. Sul 47-33 Scariolo richiama i suoi per quella che si lascia immaginare come una strigliata. Un 25-10 in neanche 9 minuti non sono francamente giustificabili con la sola indisponibilità di Pajola Alla sosta lunga è -15 per la Virtus, 51-36, massimo svantaggio. Scariolo rientra negli spogliatoi con un volto che è tutto un programma.
È la diversa reattività sulle palle vaganti che fin qui è stata emblema della partita. Alla ripresa le cose cambiano un po’ e difatti le distanze si accorciano con un Weems che tocca i 20 punti segnati contro i 16 di Daum quando al 26° il tabellone dice 62-54 sul time out-Tortona. Tutti i piemontesi stanno dando il meglio di sé, in fondo giocano contro i campioni d’Italia, per cui tengono botta rispetto ad una rimonta che riavvicina la Virtus pure a 5 lunghezze e restano avanti all’ultimo stop, 73-65.
La palla rubata da Tavernelli a Teodosic che si tramuta in tripla di Mascolo potrebbe restare il simbolo di questa gara: una classe operaia in Paradiso a dispetto del presunto pantheon felsineo. Il finale è quasi imbarazzante, col Derthona che dilaga dominando sotto tutti i punti di vista e la Virtus che sbaglia anche appoggi elementari. Non è bastato un Weems quasi stellare contro Daum, Tavernelli, Filloy, Cain, Mascolo, Macura, protagonisti di una serata d sicuro storica per il Derthona. Sugli scudi, a mio parere, Ramondino, che ha preparato la gara in modo impeccabile. Allo staff bianconero spetta ora l’analisi di un crollo francamente esagerato, che non può assolutamente dipendere solo dalle assenze di Pajola, Sampson e Belinelli, se accettiamo che sia vero che il roster bianconero sia così lungo. È solo ottobre, sia chiaro, i giochi sono ancora lontanissimi dall’essere fatti. E allora avanti nella consapevolezza che la stagione proporrà ancora tante di queste situazioni così difficili
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