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La Virtus sbriga la pratica Udine e vola in finale del 2° Memorial Pajetta

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APU GSA UDINE – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 63 – 80    (16-26; 34-42 ; 47-61)

APU GSA Udine  Martellaro 5, Visintini ne, Cautiero ne, Ohehen ne, Pinton 9, Genovese 3, Simpson 16, Penna 5, Nikolic, Pellegrino 9, Powell 8, Spanghero 8. All.: Cavina

Tiri 2 p.ti 14/29   Tiri 3 p.ti 7/22   Tiri liberi 14/18

VIRTUS Segafredo Bologna: Punter 18, Martin 6, Pajola, Taylor 5, Baldi Rossi 10, Cappelletti 2, Kravic 10, Aradori 11, Berti, M’Baye 10, Cournooh 8, Camara ne. All.: Sacripanti

Arbitri: Marton, Dori, Almerigogna

tiri liberi:  UD 14/18 ; BO 5/9

Tiri: UD 2 p.ti 14/29  – 3 p.ti 7/22 ; BO 2 p.ti 21/47  – 3 p.ti 11/25

Terminato l’incontro tra Pistoia e Varese, vinto da quest’ultima, per il 2° Trofeo Piera Pajetta al palasport di Cividale del Friuli sono scesi in campo i padroni di casa della GSA Udine e la Virtus Segafredo.

Poteva non esserci partita, ed almeno all’inizio è sembrato proprio così: dopo un ritardo per problemi con un tabellone, all’avvio la Virtus è sembrata diventare subito padrona assoluta dell’incontro: 15-0 in un amen, con palle rubate, contropiedi, un’intensità pazzesca, quasi tutti i propri giocatori a segno. Degli udinesi il solo Simpson prova a resistere e dare ai suoi una scossa, e alla fine il messaggio arriva. Mentre Sacripanti effettua una girandola di cambi che coinvolge pure il giovane Berti, Udine comincia a segnare e alla sosta è poi solo -10: 36-26. Il secondo quarto ripropone un piccolo problema virtussino, la fase di gioco in cui la Segafredo smette di segnare, anche i canestri più facili. Pressoché in ogni partita è fin qui accaduto, da capire è se sia un problema di preparazione o di dna. Simpson trova collaborazione in diversi compagni, primo fra tutti Spanghero – mentre l’ex Penna non è fin qui riuscito ad entrare in partita – e Udine arriva fino al -6, quando Aradori si inventa una tripla con aggiuntivo che permette un miniallungo bolognese, 40-30 (per lui sono già 11 punti). Una schiacciatona di Simpson, che risponde in questo modo ad una precedente di Martin, porta alla sosta lunga sul 42-34.

Con la tripla di inizio terzo quarto M’Baye va in doppia cifra, poi è Punter a prendersi la scena, con una tripla, soprattutto, da oltre nove metri; tra i friulani Pellegrino segna con continuità senza timori reverenziali nei confronti di Kravic, ma lo strapotere fisico dei bolognesi si fa sentire, ad esempio, con le tante stoppate rifilate a chi tenta la via della penetrazione. L’ultimo intervallo dice 61-47, la pratica sembrerebbe archiviata per la Virtus. Per Punter e Simpson sono 14 i punti fin qui segnati.

L’ultimo quarto è divertente accademia, con bei canestri di Baldi Rossi, tre triple consecutive di Pinton, finché Udine non si riporta a -7 con la tripla di Spanghero. Baldi Rossi però non ci sta e segna una tripla, imitato subito dopo da Cournooh. Dal 74-61 così raggiunto in avanti si segnala assai poco: le palle rubate da Cappelletti sono l’emblema della pressione difensiva con cui Bologna continua a stare sul campo. Prima c’è spazio anche per Camara, poi finisce 80-63 una partita che ha sostanzialmente confermato le previsioni iniziali. Troppo forte la Virtus, anche senza Qvale, per una GSA – comunque priva di Cortese – che tuttavia ha evidenziato carattere e alcuni giocatori di rilievo, su tutti, ovviamente Simpson, confermandosi tra le aspiranti ad un campionato LNP di vertice.

La Virtus ha corso, difeso, diviso i punti tra i giocatori: tutte cose che fanno parte del progetto-Sacripanti. Momenti di appisolamento sono forse da studiare un pochettino, ma domani in finale (alle 20,15) contro Varese la verifica sarà certamente più probante.

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