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Mottastics – Caro Joey

Sotto la presidenza di Joey Saputo il Bologna e ritornato ad essere grande fra le grandi: adesso occorre confermarsi.

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Crediti: Damiano Fiorentini/1000cuorirossoblu.it
Joey Saputo (© Damiano Fiorentini)

Caro Joey,

Ti scriviamo poche ma sentite parole, al termine di questa stagione che nulla ha a che vedere con le 60 giocate in precedenza (data dell’ultimo scudetto). Ha ragione Thiago quando dice che l’unico indispensabile per la Società Bologna Fc 1909, è Joey Saputo. Lo sei da quasi 10 anni, da quando, dopo essere diventato Chairman, in un video del luglio 2015 raccontavi al mondo rossoblù che quella era la stagione del ritorno in serie A e che avresti fatto tutto il possibile per costruire una squadra di cui Bologna potesse andare fiera. Nove anni dopo la promessa è stata mantenuta, nonostante qualche indigesto “up & down” di percorso che probabilmente  ha solo rallentato l’obiettivo finale. Ma il vero cambio di passo porta la data di gennaio 2019.

Quella fredda domenica di gennaio 2019 in Via dello Sport

Esattamente in quel freddo gennaio del 2019, quando hai voluto affrontare i tifosi inferociti, che gremivano Via dello Sport. Noi, presenti poco lontano dal confronto, non avevamo mai visto così tanta gente attorno ai cancelli di entrata della Tribuna. Quel sanguinoso 0 a 4 era forse diventato il punto più basso della Tua gestione: hai accettato il faccia a faccia con i Gruppi della Curva, che chiedevano spiegazioni. E lì probabilmente hai capito: in quel frangente la squadra, a guida Pippo Inzaghi,  era stata umiliata in casa dal Frosinone di Baroni, che giocava con dei semisconosciuti come Ciano e Beghetto. E con la squadra era stata umiliata tutta la città.

In quel confronto, hai percepito tutto l’amore di quella gente, la nostra gente, che non voleva subire inerme quella mortificazione. Per questo si rivolgeva al suo “leader maximo” perchè lui trovasse una soluzione, la soluzione. Una soluzione fatta soprattutto di persone, che Ti aiutassero a rimettere “la chiesa al centro del nostro villaggio”.

Il Sinisa due, l’arrivo di Sartori e il Motta uno

Iniziando a vivere in quegli anni la nostra città, avevi fatto Tuo il senso della nostra dimensione:  una squadra che era stata grande e che, per la sua gente, doveva ritornare grande. Come la città a cui apparteneva, che faticava a stare dentro all’etichetta di “provinciale”.

L’arrivo di Sinisa creò la prima scintilla, la salvezza incredibile in quel girone di ritorno e poi, tempo dopo, la tragedia. Una tragedia che costò l’allontanamento dalla squadra, ma che, solo mesi dopo, a tutti fu chiaro che era stato un grande atto di amore della Società nei confronti del serbo: permettere all “uomo” di stare, senza più vincoli, insieme agli affetti più cari per il tempo che restava.

E tutti ricorderanno Sinisa come promotore  del percorso di crescita, continuato poi con l’arrivo di Sartori che, come successore dell’allenatore serbo, aveva scelto Thiago Motta.

Il Futuro e l’inizio di un’era è tutto nelle Tue mani, Joey

E così sarà Thiago a modellare questi ultimi due anni di filosofia di gioco, dove  avviene il completamento del “percorso”. E gli acquisti si fanno sempre più mirati e azzeccati, la squadra  inizia ad esprimere un calcio bello ed efficace, il Dall’Ara  torna a riempirsi.

Il girone di ritorno risulterà pazzesco, tanto che il sogno si materializza: il Bologna torna ad essere grande tra le grandi.  Non è un caso se, in quest’ultimo periodo, complice la presenza sotto le due torri di due dei tuoi quattro figli, sei più a Bologna che oltreoceano e tutto ciò  permette un sensibile miglioramento del meccanismo che muove gli ingranaggi vitali della società rossoblù. E domenica 12 sera il verdetto definitivo, con la musica della Champions che si propaga per tutto il “Niccolò Galli”.

Da adesso in poi si scriverà il futuro, il cui “valore” dipenderà soprattutto dalla Tue scelte. E se le partenze (Motta? Zirkzee? Calafiori?) saranno, quasi dolorosamente, da intendersi come al momento inevitabili, sarà importante, dopo tutto questo virtuoso percorso, iniziare a cambiare la percezione del “mondo esterno” su questo Bologna, da punto di partenza a punto di arrivo. La città farà il resto.

E non occorre essere medici per prescrivere la giusta ricetta:  dare continuità ai risultati, essere costantemente fra le prime otto del campionato italiano, girare l’Europa, anno dopo anno, per il momento senza curarsi della caratura del giro.

E per tutto questo c’è e ci sarà bisogno della Tua mano, Presidente: ma per adesso un grande “grazie” per averci creduto fino in fondo, insieme ad ognuno di noi.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Christian cinelli

    28 Maggio 2024 at 7:22

    Io penso che se un allenatore non decide di rimanere in una squadra di cui è stato il trascinatore ,che ha portato tra le grandi ,che è ammirato dal suo presidente con pluripotenze nelle sue mani ,se decide cioè di non rimanere e di non entrare perciò nella storia è un allenatore molto meno intelligente di quello che si pensava all’inizio ,un grande allenatore ma non tanto intelligente

    • Andrea Neri

      28 Maggio 2024 at 12:03

      Christian grazie del commento: pensiamo che non sia una questione di intelligenza ma di motivazioni: a noi spinge il cuore per i nostri colori…

      • Gian Battista Galassini

        28 Maggio 2024 at 20:05

        fondamentalmente state dicendo che è Aperto il supermarket BFC…e già qui la Dirigenza e il Presidente ci farebbero la Solita Pessima Figura qualora fosse vero. Se ne va Motta (bon viaz) che fino all’ altro giorno “si sarebbe fatto di tutto ecc ecc”, se ne vanno anche Joshua e Riccardo ?? A magari due lire ?? E allora, cari Voi, non è cambiato un caxxo…

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