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Aebischer, il “coltellino svizzero”

Il centrocampista elvetico lascia il Bologna per il Pisa. In rossoblù è stato un jolly prezioso, simbolo di crescita e costanza, protagonista silenzioso della scalata verso l’Europa.

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Michel Aebischer e gli altri giocatori del Bologna salutano il pubblico del Dall’Ara, calciomercato bologna, ©Damiano Fiorentini
Michel Aebischer e gli altri giocatori del Bologna salutano il pubblico del Dall’Ara (© Damiano Fiorentini)

È il giorno dei saluti a Michel Aebischer in casa Bologna. Il centrocampista svizzero è passato ufficialmente al Pisa da poche ore e ha già lasciato un grande vuoto. Sì, perché se ripensiamo a Michel, ripensiamo a qualcosa più di un giocatore, di un centrocampista.

Aebischer, la soluzione

Aebischer era il factotum, il coltellino svizzero del Bologna. L’elvetico è stato una soluzione a tanti problemi dei rossoblù. Quando arrivò nel gennaio del 2022, sotto la guida di Sinisa Mihajlovic, doveva essere una soluzione utile a tampinare la mancanza di un centrocampista. Lo fu solo numericamente, perché il tecnico serbo non gli diede tanto spazio. Successivamente divenne una soluzione come esterno destro di difesa o a tutta fascia o nel tridente di trequartisti durante la prima annata di Motta.

Mentre nella seconda, finalmente, venne messo a fare quello che gli riusciva meglio: il mediano di interdizione. Accanto all’amico e connazionale Freuler, Michel rompeva e legava. Sempre presente, sempre utile. Una volta Thiago gli chiese anche di fare il centravanti e un’altra il Ferguson. E lui, imperterrito rispondeva presente. Bene o meno bene, lui c’era sempre: Aebischer ti garantiva sempre uno standard minimo, sotto il quale non andava mai. In nessuna posizione.

Qualcosa di più

Ma questo era il suo valore sul campo. Certo, importante per un calciatore. Ma non tutto. Per chi osserva da un certo punto di vista la traiettoria del Bologna, Michel è stato anche un segnale. Un punto di svolta. Quando nel gennaio 2022, Aebischer è la risposta del Bologna alla mancanza numerica di un centrocampista, passa tutto sommato in sordina. Eppure il suo acquisto è tutt’altro che scontato. Michel da almeno due o tre anni è un giocatore importante, spesso titolare, dello Young Boys di Berna. Un club modesto, ma pur sempre in grado di qualificarsi in Champions e persino di battere una squadra forte come l’ultima Juventus di Allegri. Insomma, un calciatore di livello europeo.

Insomma, il Bologna aveva prelevato, prima in prestito e poi a titolo definitivo, un giocatore che conosceva già l’Europa e il cammino, il percorso per arrivarci. E dal suo arrivo in poi, per il Bologna ha impennato. Una dolce scalata che ha portato il Bologna in Champions League, e peccato che Michel Aebischer non ci sia potuto essere come meritava. Avrebbe potuto essere d’aiuto con la sua esperienza, conservata in qualche angolino del suo bagaglio calcistico.

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