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Alé Bulåggna: “Èsser in dal prè dla cà”

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Il campionato è in pausa ma non lo è la rubrica per mantenere vivo il nostro dialetto petroniano. Ecco anche oggi il consueto appuntamento del giovedì con Alé Bulåggna, la rubrica che cerca di recuperare e tenere in vita alcuni adagi del nostro gergo, utilizzando come fonte il libro “La fantasia popolare nei modi di dire della parlata bolognese”, di Gaetano Marchetti.

 

“Èsser in dal prè dla cà”

Questo è un detto che nelle ultime stagioni sarebbe potuto riecheggiare fino alla nausea sui gradoni del Dall’Ara, se il pubblico bolognese ancora parlasse il dialetto petroniano in modo corrente, infatti è una frase che viene affiancata ad una persona che manca di esperienza. Quante volte avremmo davvero potuto dire “Quel giocatore l’è in dal prè dla cà!”?.

Letteralmente avremmo detto che un giocatore è nel prato di casa, omettendo per praticità un “ancora” dalla frase che per essere completa sarebbe “è ancora nel prato di casa”; e questa similitudine viene dal fatto che solitamente in passato i bambini erano soliti giocare in giardino, sul prato di casa propria, sotto lo sguardo dei parenti (solitamente della madre o dei nonni). Appare così ovvio, che il paragone della persona con un bambino che gioca nel prato di casa, significhi che questa persona manca di esperienza: “l’è in dal prè dla cà“, appunto.

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