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Alé Bulåggna – Quand l’óm fa la tèra, la dóna dvanta bèla

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “Quand l’óm fa la tèra, la dóna dvanta bèla”: una locuzione interessante, sebbene non troppo generosa

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Quest’oggi la nostra rubrica va a prendere in considerazione un detto leggermente macabro e poco generoso con le donne che rimangono vedove. Prendetelo per quello che è, un motteggio del nostro dialetto che come spesso avviene è irriverente. Bisogna poi anche tenere conto, che per quanto poco politicamente corretto e forse poco generoso, è però abbastanza realistico.

Quand l’óm fa la tèra, la dóna dvanta bèla

La traduzione letterale è “quando l’uomo fa la terra, la donna diventa bella”, ed il significato è che quando il marito è morto, la donna torna appetibile e troverà qualcuno che vorrà consolarla. A onor del vero possiamo dire che valga anche il viceversa.

In ogni caso nel nostro ambito, cioè quello sportivo, possiamo trasportare questa frase con alcuni piccoli accorgimenti: “quand l’óm fa la tèra, la dóna dvanta bèla” potrebbe diventare un modo per prendere in giro alcune “vedove” di ex giocatori.

A volte accade infatti che una volta cambiata casacca, qualche giocatore che non aveva brillato in rossoblù, diventi di colpo un rimpianto per buona parte della tifoseria. In questo caso si potrebbe dire che “quand l’óm fa la tèra, la dóna dvanta bèla”, intendendo che appena questi non è più nella nostra squadra, torna ad essere interessante.

Medesima cosa per un allenatore o un dirigente che una volta allontanatosi da Bologna, appaia di colpo più competente di quanto non sembrasse in rossoblù. Anche in questo caso potremmo parafrasare il motteggio “quand l’óm fa la tèra, la dóna dvanta bèla”, intendendo appunto che appena diventato libero, e quindi privo dei difetti che gli riconsocevamo avendolo ogni giorno “davanti”, sia tornato “bello”, ovvero competente.

Tutte le uscite della rubrica dialettale bolognese le trovate a questo link.

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