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Amarcord – Udinese vs Bologna: Quando El Jardinero segnò il goal vittoria nel 2002

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 Ricomincia a grande richiesta “Amarcord”, rubrica che vuole riportare al presente momenti, partite e giocatori del passato rossoblù che rimangono nella memoria dei nostri tifosi, per quello che hanno significato per il popolo rossoblù. A condurci in questo tuffo del passato, Lorenzo De Grassi, giornalista e scrittore, vicino per passione alle “cose rossoblù”. Grazie a Lorenzo e buona lettura a Tutti.

 

Ei fu, scriveva Alessandro Manzoni a proposito del 5 cinque maggio e di Napoleone. E alzi la mano a quale tifoso rossoblù non viene un tuffo al cuore ripensando a quel fatidico giorno di primavera del 2002. Mentre tutte le radioline d’Italia erano sintonizzate fra l’Olimpico e il Friuli, in un rimbalzo di emozioni per uno scudetto che oscillava fra Inter e Juve, a Brescia, grazie a una contemporaneità d’orario che non rimpiangeremo mai abbastanza, il nostro povero Bologna passava dalla gloria del quarto posto, che avrebbe significato preliminari di Champion’s League, alla qualificazione per l’Intertoto. Era il Bologna dei 52 punti guidato dal Francesco Guidolin di Castelfranco Veneto, assistito in panchina dal suo vice, il friulanissimo Maurizio Trombetta. Era una stagione particolare, quella del 2001/02, con l’Udinese guidata prima da Roy Hodgson e infine da Gian Piero Ventura e che a fine stagione rischiò seriamente la retrocessione in serie B. E fu figlia proprio di quella particolare stagione la vittoria del Bologna a Udine il 17 febbraio 2002, quando grazie al “Jardinero” Julio Cruz si tornava a sbancare il prato del Friuli. Fu a suo modo un evento, quella vittoria, dal momento che erano quasi 23 anni che i rossoblù non violavano la casa dell’Udinese. Il Bologna veniva dalla vittoria casalinga contro l’Inter che aveva fatto seguito a uno striminzito 1-1 con il Venezia fanalino di coda. Alti e bassi di una stagione comunque da ricordare. Il Bologna giocava bene e confermò le sue qualità anche in quella domenica pomeriggio, tenendo in mano il pallino del gioco finendo con il nascondere il pallone ai giocatori di casa. Come al minuto 12 del primo tempo, quando Cruz ricevette palla al limite dell’area al termine di una serie di passaggi e carambole, il tempo di girarsi per far partire un colpo che si spense in buca d’angolo alla destra di De Sanctis, ingannato da un tentativo di deviazione in tuffo di Pecchia che altro non fece se non mandare fuori giri la difesa bianconera. L’Udinese provò a reagire con Muzzi al 25’ ma san Pagliuca evitò il capitombolo con un’uscita dal tempismo perfetto. I friulani aumentarono la pressione sulle fasce ma senza fortuna. Nella ripresa Ventura giocò la carta Di Michele al posto di un Iaquinta troppo ingabbiato, ma le cose cambiarono poco, perché la retroguardia felsinea guidata da Falcone e Castellini non badava troppo ai fronzoli, ma era un elogio della sostanza. Così l’Udinese spinse a folate intermittenti ma le cose non cambiarono e, anzi, al 25’ fu nuovamente “El Jardinero” Cruz su suggerimento di Carletto Nervo ad andare vicino al raddoppio. Ancora un rischio per la difesa rossoblù con una conclusione di Nomvethe, prima del brivido finale dovuto all’espulsione proprio di Nervo per fallaccio su Kroldrup. Mancavano tre minuti al 90’ più recupero, il Bologna resse e al fischio finale si poté festeggiare. Se una rondine non fa primavera nemmeno il nostro Jardinero bastò a regalarci la Champion’s League, a causa del crollo collettivo dell’ultima giornata. Non rimane che sperare che la forza del “Ropero” e la velocità del “Trenza” bastino a conquistare la tanto anelata salvezza.

UDINESE: De Sanctis, Manfredini, Krøldrup, Scarlato (74′ Jørgensen), Pieri, Martínez (62′ Nomvethe), Helguera, Pinzi, Pizarro, Muzzi, Iaquinta (62′ Di Michele). All. Gian Piero Ventura

 

BOLOGNA: Pagliuca, Zaccardo, Castellini, Falcone, Tarantino, Olive, Nervo (espulso all’87′), Pecchia, Brighi, Zauli (84′ Brioschi), Cruz (77′ Bellucci). All. Francesco Guidolin

 

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