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Bologna, primi esami in casa: dentro la sfida con Vis Pesaro e Levadiakos

Due amichevoli per il Bologna: Italiano testerà le prime rotazioni. Ma prima, un analisi sugli avversari che si troverà davanti.

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Vincenzo Italiano nell'ultima sfida tra Bologna e Genoa (crediti Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano nell'ultima sfida contro il Genoa (© Damiano Fiorentini)

Il Bologna è tornato a casa. Archiviata – ma non troppo – la parentesi dolomitica di Valles, i rossoblù si sono ritrovati a Casteldebole per dare il via alla seconda fase della preparazione estiva. Non è solo un ritorno logistico: è l’inizio del vero lavoro tattico di Vincenzo Italiano.

Il lavoro a Casteldebole sarà metodico e intensivo, ricalcando lo schema già visto in Trentino-Alto Adige: doppie sedute quotidiane, mattina e pomeriggio, per alzare i giri del motore e cominciare a costruire un’identità di squadra che dovrà saper reggere il peso del doppio impegno campionato-Europa League. È chiaro che Italiano, da sempre allenatore ossessionato dal gioco e dalla fluidità nei meccanismi, voglia sfruttare ogni minuto disponibile per plasmare il suo Bologna.

I test amichevoli ravvicinati contro Vis Pesaro e Levadiakos, entrambi a porte chiuse, rappresentano più di un semplice allenamento: sono simulazioni di gestione delle rotazioni, delle energie, delle varianti tattiche. Una doppia verifica utile a capire quanto margine c’è tra i titolari e le seconde linee, quanto sono compatibili tra loro giocatori che, sulla carta, potrebbero anche coesistere.

Due amichevoli, due test, due funzioni

La Vis Pesaro, formazione di Serie C, sarà il primo banco di prova venerdì pomeriggio. Una squadra che ha l’umiltà e l’intensità giusta per permettere ai rossoblù di testare automatismi offensivi in un contesto di pressione moderata, senza perdere l’attenzione ai dettagli. Italiano potrà permettersi rotazioni ampie, inserendo magari in blocco alcuni dei volti nuovi o dei rientranti: Bernardeschi, Immobile, Dallinga e Odgaard avranno minuti per cercare l’intesa, ma anche per trovare fiducia, lucidità e ritmo. Contro avversari più abbordabili, l’obiettivo è semplice: far fluire il gioco, vedere chi parla la stessa lingua, individuare affinità potenziali.

Il giorno dopo, sabato mattina, sarà la volta del Levadiakos. I greci, retrocessi dalla Super League nel 2023 e ora in seconda divisione, offrono un livello di fisicità più marcato e un’interpretazione del calcio più chiusa e attendista. Un contesto utile per simulare le difficoltà che il Bologna incontrerà in Serie A contro le squadre più difensive. Anche in questo caso, la gestione delle rotazioni sarà fondamentale, ma con un focus diverso: Italiano potrà misurare la reattività mentale della squadra, la capacità di forzare una difesa schierata, e soprattutto osservare come si comportano i singoli in scenari tattici meno “comodi”.

Complicità cercasi

In entrambi i test il punto chiave sarà la ricerca della complicità. Il Bologna ha cambiato tanto davanti, e se è vero che il talento non manca, è altrettanto vero che la coesione non si costruisce solo in laboratorio: va verificata sul campo. Come si cercano Immobile e Bernardeschi? Chi si prende l’ultima giocata tra Dallinga e Odgaard? Quale centrocampista sa accendersi tra le linee e dialogare con la punta? Le amichevoli daranno risposte, anche parziali, a queste domande. E Italiano, che ha nella coralità il suo marchio tecnico, le ascolterà con attenzione.

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