Come gioca il Cagliari di Pisacane? Tra discontinuità e una solida base da cui ripartire

Dopo quello già giocato, in casa, e vinto col Genoa, per il Bologna è il momento di un altro derby rossoblù contro il Cagliari. La squadra di Vincenzo Italiano domani, alle 15, sarà ospite nel caldo catino della Unipol Domus.

Di fronte, rispetto alla passata stagione, ci sarà una formazione quella sarda che ha deciso di dare un colpo di spugna all’ultima stagione e cambiare progetto. L’idea della società isolana è quella di puntare sui giovani di proprietà e quelli cresciuti nel settore giovane, possibilmente sardi. In generale, la rosa è cambiata tanto, è stata allungata e in alcuni reparti migliorata, al netto della sfortuna che gli ha tolto un Andrea Belotti partito benissimo nel capoluogo isolano.

La scelta di Pisacane

Per la nuova stagione, il Cagliari nella persona del presidente Giulini ha scelto per un cambio radicale: via Nicola in panchina e via Bonato in dirigenza. Al loro posto, promosso Fabio Pisacane, fresco vincitore della Coppa Italia Primavera con l’under 20 isolana e Guido Angelozzi come direttore sportivo.

Un cambiamento nel solco della discontinuità. Davide Nicola e Nereo Bonato avrebbero infatti preferito proseguire con un Cagliari più “esperto” e meno “temerario” nelle scelte sui giovani. Un progetto più improntato alla crescita nei risultati che a quella società.

Il tecnico campano è stato scelto non solo per i suoi ottimi (storici) risultati in Primavera, ma anche per un approccio moderno, sfrontato, ma anche equilibrato. E così è stata la squadra in questo avvio di stagione rossoblù da 8 punti in 6 gare.

Il 4-3-2-1 e le sue alternative

Finora, durante questo avvio di stagione, il Cagliari di mister Pisacane ha avuto un modulo di riferimento e poi ne alternati altri due. Il modulo di partenza adottato dal tecnico napoletano è il 4-3-2-1. Un modulo che permette al Cagliari di attaccare con tanti uomini, restare equilibrato e difendere col 4-4-2, con qualche scalata in più in non possesso, col 4-5-1.

A volte il 4-3-2-1 è diventato un 4-3-1-2, soprattutto per via dei movimenti degli uomini affiancati al centravanti. I cambi più sostanziali, però sono arrivati soprattutto quando la difesa ha avuto qualche defezione, come potrebbe accadere contro il Bologna. In mancanza di Mina o di Luperto, Pisacane ha optato per un 3-5-2 o 5-3-2, dipende dalle fasi di gioco che è però risultato meno efficace in entrambe le fasi.

Il Cagliari di Pisacane in non possesso

La squadra rossoblù sarda lavora con grande attenzione nella fase di non possesso. I rossoblù si difendono ordinatamente con due line da quattro oppure con una linea da cinque e una da quattro. Finora hanno lavorato efficacemente da questo punto di vista e i gol che hanno subito sono arrivati principalmente da errori dei singoli e non di reparto.

La fase di possesso

La squadra sarda nonostante l’atteggiamento molto prudente in possess non rinuncia comunque a giocare il pallone. Mister Pisacane vuole che il suo Cagliari, in possesso, sia coraggioso. Per questo motivo i sardi lavorano immediatamente sulle verticali sia centralmente che sulle fasce, cercando sia la profondità che provando a creare triangoli sulle corsie.

In particolare a destra, con l’esplosione di Marco Palestra, il Cagliari ha aggiunto qualità, velocità e forza. Ma la vera svolta della manovra offensiva finora sono stati i due uomini sulla trequarti. Principalmente Sebastiano Esposito e Michael Folorunsho sono stati in grado di far cambiare marcia alla formazione rossoblù sulla trequarti. L’ex Empoli soprattutto sta trasformando il suo modo di giocare. Oggi è più regista offensiva che semplice attaccante come era all’inizio della sua carriera. Sarà compito della mediana controllare le linee di passaggio dirette agli uomini tra le linee fare da diga e evitare che l’azione del Cagliari acceleri arrivando in quel punto.

Rimani aggiornato seguendoci su Google News!

SEGUICI

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook