Bologna FC
Bologna, gli appunti dopo l’Ofi Creta: dietro c’è ancora da lavorare
Bologna-Ofi Creta termina 2-4 al Dall’Ara, una sfida da cui emergono note positive ma anche criticità: una in particolare riguarda la difesa.
Il debutto del Bologna al Dall’Ara non porta con sé drammi, ma qualche riflessione sì. L’amichevole contro l’Ofi Creta, terminata 2-4, lascia infatti spunti soprattutto sul piano difensivo: un terreno su cui Vincenzo Italiano e i suoi dovranno lavorare nelle prossime settimane.
Il pubblico ha applaudito a lungo la squadra nonostante il risultato. Tuttavia, i quattro gol incassati dai greci evidenziano fragilità difficili da ignorare. La facilità con cui l’Ofi ha trovato varchi centrali e la rapidità delle verticalizzazioni che hanno tagliato in due il Bologna parlano di una retroguardia ancora in fase di costruzione, troppo spesso sorpresa alle spalle o disallineata.
Il Bologna e la sua difesa: un reparto da riequilibrare
Vincenzo Italiano ed Emil Holm (© Bologna FC 1909)
Il caso più evidente è quello di Vitik: serata complicata per il centrale, insicuro negli uno contro uno che hanno portato al secondo e terzo gol degli ospiti. Non meglio sulle corsie: l’infortunio dell’ultimo minuto di Holm, scopre un punto debole, quello del terzino destro, con Posch unica alternativa reale. Da qui la sensazione che il mercato possa tornare a bussare alle porte, con la situazione Zanoli ancora da decifrare.
Non c’è bisogno ora di lanciare allarmi prematuri – siamo pur sempre ad agosto e i test servono anche a questo – ma è chiaro che il Bologna debba ritrovare equilibrio tra i reparti, per evitare di lasciare agli avversari spazi generosi in cui addentrarsi e colpire.
Le note positive non mancano
La serata, comunque, è stata fatta anche di segnali positivi e incoraggianti: Orsolini continua a confermarsi decisivo sui calci piazzati, Odgaard migliora col passare dei minuti trovando anche il gol, e Cambiaghi ha dato buoni riscontri nella ripresa.
Ma il vero tema, per il Bologna che guarda avanti, resta la difesa: costruire una stagione competitiva passerà inevitabilmente dalla capacità di chiudere meglio la porta, già a partire dal primo test della stagione 25/26, quello contro la Roma.
Fonte: La Repubblica
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