Il Bologna, il calciomercato e la forza della programmazione

Quest’ultima settimana di calciomercato italiano ed in particolare del Bologna, ci ha detto ancora una volta che poche società sono organizzate come i rossoblù. La società di Joey Saputo ha dato un’altra grande dimostrazione di forza, solidità e prontezza “di riflessi”.

L’addio di Beukema era nell’aria da qualche settimana. Il Napoli ha spinto fortemente per il trasferimento dell’olandese. E a quel punto Giovanni Sartori ha attivato le antenne. Con l’offerta giusta, il Bologna vende e nella sua lista Vitik aveva già un posto di rilievo dall’anno passato. Prima ancora che il Bologna avesse definito tutti i dettagli della cessione Vitik era a Casteldebole.

La forza della programmazione

Ecco, quella che abbiamo visto quest’ultima settimana è la programmazione. È ciò che rende una società solida e sempre più grande. Il Bologna ora è solido e grande. Sa quello che vuole e sa come andare a prenderselo. Perso Beukema per un’offerta irrinunciabile, Vitik era il candidato già nel calciomercato di un anno fa per essere la terza scelta tra i titolari. Ma per una questione di tempistiche non se ne era fatto nulla. E Giovanni Sartori ha reagito andando a prendere proprio lui.

C’è una programmazione chiara anche negli arrivi di Immobile e Bernardeschi. Il Bologna aveva necessità di innesti italiani in questo calciomercato, di qualità sulla trequarti, ma anche di una terza scelta nel ruolo di punta e un pizzico di esperienza in più. Tre necessità sul calciomercato, Sartori e Di Vaio le hanno trasformate in opportunità. E il Bologna si è portato a casa, ancora non ufficialmente, due giocatori a basso costo ma di assoluto valore. Due occasioni che, senza le idee chiare sulle necessità, senza una programmazione, non avrebbero mai potuto scegliere Bologna.

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