Bologna, a centrocampo la scelta è ricaduta sul regista?

Due obiettivi ancora da portare a casa, in attesa di completare l’operazione Zanoli, nonostante l’inserimento dell’Udinese, i rossoblù cercano ancora un rinforzo a centrocampo e uno in attacco. Se in avanti l’obiettivo è chiaro, a centrocampo il Bologna sembrava avere più “dubbi” rispetto alle caratteristiche del rinforzo.

Inizialmente, forse anche per paura di perdere Fabbian e/o Pobega, i rossoblù avevano concentrato le loro attenzioni su calciatori più eclettici, in grado di ricoprire più ruoli a centrocampo, ma soprattutto bravi a buttarsi in area di rigore e puntare alla porta. Invece, con la permanenza di Pobega e Fabbian e gli addii di Aebischer e El Azzouzi, alla fine molto probabilmente arriverà un regista.

La logica della scelta

Niente Pessina e nemmeno Mandragora, a quanto pare. Per Vincenzo Italiano a centrocampo ci sarà un bel regalo, un vero e proprio vice Freuler. Lo scorso anno, nelle poche gare in cui lo svizzero non c’era o ha riposato, il tecnico siciliano si era “arrangiato” con Aebischer, Ferguson, Fabbian o Pobega (visto anche il lungo stop di El Azzouzi), ma nessuno di questi è un metronomo e nonostante abbiano interpretato a loro modo bene il ruolo la mancanza di certe caratteristiche era evidente. Una mancanza quella del centrocampo del Bologna che probabilmente non è passata inosservata agli occhi di Marco Di Vaio e Giovanni Sartori, che hanno seguito diversi profili e alla fine hanno scelto Asllani.

Asllani, operazione rilancio

La scelta del Bologna per il suo centrocampo, tra i profili seguiti, è quindi ricaduta sull’albanese dell’Inter Kristjan Asllani. Preferito a Nicolussi Caviglia (probabilmente diretto al Torino), il centrocampista classe 2002 rispetto all’ex Juventus ha maggior esperienza internazionale e forse anche maggior talento tecnico. L’unica difficoltà che Vincenzo Italiano potrebbe incontrare sarebbe quella di rilanciare un giocatore che negli ultimi tre anni è stato sottoposto a troppe spesso ingiustificate critiche. Certo, talvolta, non è stato all’altezza di San Siro e di sostituire un totem come Calhanoglu, ma non ha mai davvero sfigurato e resta un ragazzo di soli 23 anni che svolge un ruolo molto importante e delicato in una squadra.

All’ombra delle Due Torri, protetto da una società che ha dimostrato di saper gestire alla grande i suoi gruppi squadra, Asllani potrebbe trovare il rilancio. E in futuro proprio lo stesso Asllani potrebbe essere l’erede del posto da titolare di Freuler nel centrocampo del Bologna.

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