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Bologna, Italiano al lavoro sul campo… e fuori!

La formazione felsinea ha ripreso gli allenamenti con il mister siciliano, puntando su campo e coesione. Obiettivo: far bene in Serie A e nelle coppe per un’altra stagione da ricordare

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Vincenzo Italiano portato in trionfo dai giocatori del Bologna (© Bologna FC 1909)
Italiano portato in trionfo dai suoi giocatori (© Bologna FC 1909)

È cominciato da domenica pomeriggio il lavoro del Bologna sul campo, agli ordini per la seconda stagione di fila di Vincenzo Italiano. Il tecnico rossoblù è voluto ripartire subito forte e, dopo 24 ore di saluti, discorsi, test e viste, è voluto tornare in campo.

Il campo, il piano principale su cui un allenatore lavora e fissa obiettivi e dinamiche del gruppo, almeno dal punto di vista tecnico. Principale, fondamentale, via maestra, il lavoro sul campo è la professione di tutti. Ma una squadra non è solo questo. Il calcio è fatto di tanti aspetti, compreso il gruppo che va sul campo, e quello è un aspetto su cui lavorare fuori dal campo di gioco o di allenamento.

Italiano e le cene del Bologna

Nel ritiro, la cena assieme capita tutti i giorni. Ma non è abbastanza, quella cena è un “obbligo”, la squadra è appunto in ritiro per preparare la stagione e sta dunque tutta assieme. Ma a Italiano non basta e non bastava per creare un Bologna unito e coeso. Un anno fa, i rossoblù col mister erano rimasti per ben due settimane a Casteldebole. E ogni santo giorno, alla fine dell’allenamento, la squadra svolgeva le attività post seduta e poi a cena tutti assieme. Lì c’era da conoscersi, da capirsi, da trovare un’intesa con il mister: impresa compiuta alla grande.

Quest’anno è accaduto qualcosa di simile. Il Bologna si è ritrovato venerdì sera, un raduno “extra-calcistico” con cena tutti assieme. Sabato, la squadra ha svolto test e visite mediche propedeutiche e utili come e da che punto si riparte in vista della prossima annata. Dopo tutti gli accertamenti e prima del primo allenamento di domenica pomeriggio: tutti assieme a cena. Sembra poco, ma significa tanto, un momento conviviale che deve cementificare il gruppo, compresi i nuovi arrivati, e creare una visione comune sugli obiettivi.

Chiodo fisso

E proprio sugli obiettivi parrebbero essersi concentrate le chiacchiere del mister con i suoi ragazzi. L’obiettivo, il chiodo fisso sono le coppe. Anche in campionato, ovviamente, l’idea è quella di fare bene, magari meglio dell’ultimo anno. D’altronde, Claudio Fenucci lo ha detto chiaramente ieri: «Ci sono i presupposti perché sia ancora una stagione di nuovo da ricordare». L’idea, oltre a puntare fortemente sulla Serie A, sarà quella di fare il meglio possibile nelle coppe. Quattro coppe, in cui il tecnico vuole fare molto bene: la Coppa Italia per difendere il titolo; la Supercoppa dove potenzialmente sono due le gare da vincere per portare a casa un trofeo che sarebbe storico; l’Europa League dove si attende il sorteggio della League Phase.

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport 

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