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Bologna, la svolta in trasferta che può cambiare una stagione (Corriere di Bologna)

La squadra di Italiano cresce ovunque: solidità, gol e nuove certezze.

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Vincenzo Italiano durante Bologna-Brann (@Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano durante Bologna-Brann (@Damiano Fiorentini)

Per settimane il Bologna di Italiano ha vissuto un paradosso: una squadra brillante nei risultati, ma con i nuovi acquisti ancora immobili. Nessun gol, nessun assist, pochi minuti giocati. Poi ecco Udine, e la storia cambia. Pobega ha rotto gli argini con una doppietta che ha pareggiato il suo bottino della scorsa stagione, mentre Bernardeschi ha aggiunto un gol, liberando quel potenziale che il club aspettava da tutto l’estate.

Per qualche ora i rossoblù hanno persino accarezzato la vetta della Serie A, confermando che il loro posto nelle zone nobili è frutto di un grande lavoro alla base.

Una forza che nasce lontano dal Dall’Ara

L’attuale quinto posto, a pari punti con l’Inter quarta, acquista ancora più valore. Ma dove sta il vero segreto di questa squadra? Nei chilometri macinati lontano da casa. Il Bologna è infatti la squadra con più trasferte disputate finora, ben sette, e proprio fuori dalle mura amiche ha costruito quei punti che fanno la differenza, soprattutto rispetto alla scorsa stagione: 12 gol segnati, nessun’altra formazione ha raggiunto la doppia cifra. Un rendimento da prima della classe, una maturità tecnica e mentale che non teme pressioni né cambi di scenario.

Federico Bernardeschi e Nikola Moro festeggiano dopo Udinese-Bologna (0-3)(© Bologna FC 1909)

Federico Bernardeschi e Nikola Moro festeggiano dopo Udinese-Bologna (0-3)(© Bologna FC 1909)

Solidità e qualità: il mix che sta facendo la differenza nel Bologna di Italiano

Non è solo questione di gol. La formazione guidata da Italiano vanta la seconda miglior difesa del campionato, superata solo dalla Roma, e allo stesso tempo il secondo miglior attacco con 21 reti. Una crescita armoniosa, che coinvolge tutti i reparti e non dipende soltanto dai singoli.

In tutto questo, l’assenza di Immobile, paradossalmente, ha aperto a scenari ancora più profiqui: se il Bologna vola così alto senza di lui, cosa potrà diventare quando rientrerà al massimo delle sue possibilità?

Il potenziale inesplorato: da Rowe al rebus-Uefa

L’altro punto interrogativo riguarda Rowe, l’acquisto più costoso, ancora in attesa dello scatto. Con Pobega e Bernardeschi finalmente sbloccati, e con il centravanti pronto a riprendersi la scena, c’è il rischio che rimanga da parte? E per Italiano si avvicina il momento delle scelte complesse: gestire una rosa sempre più ricca, valorizzare tutti e preparare le liste UEFA in vista di un percorso europeo che la squadra vuole assolutamente prolungare. Un compito complesso, certo, ma che rappresenta il segnale più chiaro di come il Bologna sia ormai entrato in una nuova dimensione.

Ma ricordiamo: il viaggio è appena iniziato.

Fonte: Corriere di Bologna

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