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Bologna, Motta aspetta ancora risposte da alcuni giocatori

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000cuorirossoblu


L’inizio di stagione del Bologna di Thiago Motta sta stupendo tutti: i rossoblù, nonostante la sconfitta (immeritata) con la Fiorentina nell’ultimo turno di campionato, occupano attualmente l’ottavo posto in classifica a quota 18 punti al pari della Roma. Un risultato dettato da un insieme di fattori: l’ottimo lavoro di Thiago Motta, la consapevolezza che si è instaurata nel gruppo e le mosse effettuate in estate da Giovanni Sartori, rivelatesi vincenti. Tuttavia, l’impressione è che il Bologna debba ancora trovare la quadra definitiva, soprattutto perché diversi giocatori arrivati nel mercato estivo non stanno ancora rendendo secondo le aspettative: ne sono un esempio Ndoye, Karlsson, Freuler, Kristiansen e Saelemaekers.

Kristiansen: ottimo l’avvio, poi l’infortunio

Victor Kristiansen aveva impressionato tutti alla sua prima partita con la maglia del Bologna, ovvero il 2 settembre, giorno della vittoria dei rossoblù sul Cagliari. Partita nella quale il terzino danese aveva anche fornito l’assist per il gol del provvisorio 1-1 firmato da Zirkzee. Dopo un primo tempo in affanno, Kristiansen era emerso con tutte le sue qualità dimostrando grande abilità nelle letture difensive ma anche ottime capacità in fase offensiva. Da lì in poi Thiago non aveva quasi mai rinunciato a lui (eccezion fatta per la partita di Monza lo aveva fatto entrare al 59’), poi l’infortunio rimediato nella gara con l’Empoli, che pare aver ostacolato il suo percorso. Il problema muscolare al retto femorale sinistro lo ha costretto infatti a stare fermo per circa due settimane, e dal ritorno dall’infortunio Thiago Motta lo ha schierato titolare solo una volta, ovvero domenica scorsa contro la Fiorentina, partita nella quale però il danese è risultato essere il peggiore in campo per aver procurato il calcio di rigore trasformato poi da Nico Gonzalez. Contro Frosinone, Sassuolo e Lazio Thiago Motta gli ha preferito Lykogiannis, che da giocatore in partenza è diventato un cambio affidabile per il tecnico italo-brasiliano. L’impressione è che l’infortunio abbia un po’ rallentato il percorso del danese sotto le due torri, tuttavia, il tempo è dalla sua parte e Kristiansen ha davanti a sé ancora tante partite per convincere il Bologna ad esercitare il suo (oneroso) riscatto a fine stagione.

Freuler: grande lavoro sporco, ma può dare di più

Remo Freuler è uno dei titolarissimi nello scacchiere di Motta: il tecnico rossoblù, infatti, non rinuncia mai in partenza al centrocampista svizzero (eccezion fatta per la partita di Monza in cui Motta aveva voluto farlo rifiatare). Il lavoro sporco che Freuler compie in ogni gara è sotto gli occhi di tutti, lui e Aebischer paiono aver trovato un’ottima sintonia in quella zona di campo dando una grandissima mano in fase difensiva. Se il Bologna ha la terza miglior difesa del campionato con soli 10 gol subiti, il merito è anche di Freuler e Aebischer. Tuttavia, l’impressione di chi si ricorda le prestazioni dello svizzero sotto la guida di Gasperini all’Atalanta è che Freuler possa e debba dare di più, soprattutto in fase offensiva. Freuler in passato ha dimostrato una grande capacità di inserimento e un discreto feeling con il gol per essere un centrocampista: all’Atalanta in sei anni ha portato a bottino 18 gol e 16 assist se si tiene in considerazione solo il campionato. Ad ogni modo, Motta si fida ciecamente del centrocampista ex Nottingham Forest, la cui importanza in questo Bologna non è di certo in discussione.

Saelemaekers, Ndoye e Karlsson: al Bologna mancano i gol (e le giocate) degli esterni

Fino a questo momento, l’unico degli esterni schierati da Thiago Motta ad andare in gol è stato Orsolini: Karlsson, Ndoye e Saelemaekers sono ancora fermi a zero nella tabella degli assist e dei gol. Questa carenza alla lunga può diventare un problema per una squadra che in estate era stata costruita contando sui gol e le giocate degli esterni offensivi. 
Per quanto riguarda Ndoye e Karlsson, dopo essere partiti come titolarissimi delle due fasce ora i due neoacquisti dell’estate stanno trovando poco spazio. Ndoye viene utilizzato ora soprattutto nei secondi tempi, ma l’esterno ex Basilea fatica a incidere pur dimostrano una grandissima abilità nel saltare l’uomo e un’accelerazione importante. Per Karlsson il discorso si è complicato con l’avvento dell’infortunio al ginocchio che lo terrà fuori almeno fino a fine dicembre. Le qualità dell’esterno svedese non sono in discussione: in diverse occasioni ha dimostrato di rendersi pericoloso con tiri dalla distanza, tuttavia, quello che forse sta mancando all’ex giocatore dell’AZ è la fase difensiva, imprescindibile per Motta. L’ipotesi di un prestito a gennaio pare remota: al giocatore va dato il giusto tempo per ambientarsi e per integrarsi nel tipo di gioco richiesto da Motta, inoltre il Bologna ha pagato Karlsson 10 milioni di euro e l’intento di società e allenatore è certamente quello di aiutarlo a crescere.
Infine, per Saelemaekers il discorso è leggermente differente: l’ex Milan non è mai stato un giocatore con un particolare feeling con il gol, tuttavia le due occasioni sbagliate a Firenze sono ancora impresse nelle menti di tutti i tifosi rossoblù. L’impressione, tuttavia, è che Saelemaekers possa essere l’arma in più di questa squadra a lungo andare, magari rimediando qualche cartellino giallo (e rosso) in meno.

 

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