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Calafiori a La Gazzetta: «La gara con San Marino mi ha ricordato che posso fare bene anche da terzino»

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Fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblu.it


Protagonista con la maglia azzurra dell’under 21, Riccardo Calafiori ha concesso una nuova intervista a La Gazzetta Sportiva. Il difensore rossoblù ha messo a referto due assist e una prestazione da dominatore della fascia sinistra nella gara contro la modesta selezione di San Marino. Calafiori è una certezza al centro e sulla corsia, ma di fronte a chi gli chiede se preferisca fare il difensore o il terzino, risponde con la stessa semplicità con cui gioca a calcio: «Alla fine è quello che sono abituato a fare. Negli ultimi mesi ho giocato centrale nel Bologna ma ancora mi ricordo come si fa. Penso di aver fatto una buonissima partita, anche se l’avversario di non era di altissimo livello».

Calafiori, voglia di fascia sinistra?

Incalzato da Alex Frosio de La Gazzetta dello Sport, sulla possibilità di tornare a giocare come esterno mancino di difesa, Calafiori non si scompone. Anzi, l’ex vivaio Roma dimostra di avere acquisito maggiore consapevolezza nei propri mezzi: «Fare il centrale non mi dispiace. È un ruolo in cui mi sono trovato benissimo. La gara con San Marino mi è servita a capire che posso giocare in entrambi i ruoli ed essere ancora più utile alla squadra».

Sovrabbondanza a sinistra

In passato, la Nazionale e le squadre del campionato italiano hanno avuto grande difficoltà a trovare terzini mancini italiani, così come spesso la Nazionale ha avuto e ha problemi a convocare difensori centrali di piede mancino. Riccardo però non ha paura della concorrenza e la possibilità di sdoppiarsi nel ruolo di terzino e difensore centrale aumenta le sue possibilità per un futuro azzurro: «Mi sono accorto dalle mancate chiamate che la concorrenza è tanta a sinistra – dice l’esterno rossoblù parlando dei vari Dimarco, Udogie, Parisi – Sono sfortunato perché di terzini sinistri ce ne sono tanti, ma in generale è più difficile trovarli. E ancora di più centrali mancini. Quindi come ruoli sono messo bene, penso».

I momenti difficili, l’esperienza all’estero

Riccardo ha superato momenti difficili quando in Youth League ha subito un infortunio gravissimo, superato brillantemente, ma anche con un pizzico di incoscienza adolescenziale come ha dichiarato alla Gazzetta e aveva già detto in un’intervista concessa a Il Resto del Carlino. Dopo quell’infortunio, Riccardo è riuscito a tornare in campo, «più forte di prima» e soprattutto deciso a riprendersi quello che il destino gli stava togliendo. Da qui la decisione di andare all’estero per cambiare il proprio destino: «Lasciare Roma è stato difficile perché sono entrato a Trigoria quando avevo appena 9 anni, ma è stata la scelta migliore. Perché volevo e dovevo giocare di più. Non ero più nei piani della Roma e sono andato prima all’estero al Basilea e ora mi sto giocando bene le mie carte al Bologna». Esperienza all’estero che hanno scelto anche altri suoi colleghi azzurri: «A me l’esperienza a Basilea. Senza quell’esperienza non sarei il giocatore e l’uomo che sono adesso, la consiglio a tutti. Se sei in difficoltà nel tuo Paese, all’estero puoi avere più possibilità».

Le prospettive del Bologna con Thiago Motta

Piedi per terra e pedalare, sembrano due basi dalle quali Calafiori si muove per crescere. Di pari passo cresce anche il Bologna di Thiago Motta, tecnico che sembra saper tiare fuori da lui il meglio e Riccardo apprezza tantissimo il suo allenatore: «Mi piace molto come affronta la settimana, come prepara la gara, è attento su tutto, ogni particolare, se sbagli, te lo fa notare e questo ti permette di migliorare molto. E poi mi piace perché vuole sempre che giochiamo palla a terra».

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