«A Novembre la storia sarà diversa»

Un titolo che è, come si evince, una esclamazione. Di chi? Giuseppe Pastore, giornalista e talent di Cronache di Spogliatoio. Ovviamente il protagonista di questa frase è il Bologna, e altrettanto ovviamente è una frase successiva alla sconfitta di Rossoblù in quel di San Siro per mano del Milan. Una sconfitta che ha lasciato tutti un po’ così: nessuno si aspettava una versione così della squadra di Vincenzo Italiano. Nemmeno lo stesso Vincenzo Italiano. C’è chi, però, invita alla calma e alla fiducia.

Bologna, di nuovo?

Domanda, questa, che invece ci si pone facendo riferimento alla stagione scorsa. Un inizio che un po’ rimanda alle prime partite della scorsa annata, la prima di Vincenzo Italiano. Un Bologna che fatica a rendersi pericoloso, pur avendo il controllo del gioco. A differenza, però, dello scorso anno, sono due le sconfitte dei Rossoblù. Va detto, contro avversarie da “scontro diretto”: se sia un aspetto a favore o contro, sta alla vostra decisione.

Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)

Chi se lo aspettava meno di tutti, forse, è proprio Vincenzo Italiano. Che, nella conferenza stampa di sabato pre Milan-Bologna aveva sottolineato come la squadra fosse sì ancora in rodaggio (citando un range di dieci gare per tirare delle somme), ma non si aspettava il suo Bologna così poco pericoloso. Lui, che ha forgiato le sue squadre proprio sul pressing e sulla pericolosità tra fasce e area di rigore. Un deja-vù, per l’appunto: quanti mugugni, oggi, un anno fa…

Tempo al tempo, ma senza perderne troppo…

“Dieci partite” e “novembre” più o meno hanno la stessa valenza. La sensazione, sia dall’interno – quindi, da Vincenzo Italiano – e sia dall’esterno – in riferimento al titolo, tratto da un’affermazione di Giuseppe Pastore in Fontana di Trevi, su Cronache di Spogliatoio – è che il Bologna arriverà ai livelli della scorsa stagione, ma non subito. Al contrario, forse, di quello che si aspettano tutti i tifosi, o chi segue questi colori.

Ebbene, in un momento sicuramente non felice, perché nessuno può esserlo dopo una sconfitta – la seconda in tre partite – la parola chiave è fiducia. Fiducia, che deve arrivare in seguito a una reazione: la stessa che Italiano ha chiesto al suo Bologna. C’è bisogno di una scossa, e deve arrivare da tutti: da chi c’era e da chi è arrivato. Ora si inizia a correre veloce: il tempo c’è, come detto, ma non bisogna perderne troppo.

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