Bologna, quando la competenza supera i soldi

Il Bologna continua ad essere un modello positivo nel calcio italiano nella gestione sportiva e bilancistica. Ma la società rossoblù chiuderà la prima stagione dell’era Saputo con il segno più davanti ai computo totale del bilancio stagionale.

Il merito è anche o soprattutto dei dirigenti dell’area sportiva rossoblù. Infatti, la classifica del monte ingaggi della Serie A dice che il Bologna vale solo l’undicesima posizione della graduatoria. Prima della squadra emiliana ci sono nell’ordine: Inter 141,5 milioni di euro, Juventus 123 milioni di euro, Napoli 110,1 milioni di euro, Roma 107,5 milioni di euro, Milan 104,5 milioni di euro, Lazio 69,9 milioni di euro, Fiorentina 60,8 milioni di euro, Atalanta 57,9 milioni di euro, Como 47,8 milioni di euro, Torino 41,2 milioni di euro.

Bologna, undicesimo per monte ingaggi

Il Bologna ricoprono l’undicesima posizione in questa speciale classifica degli ingaggi con 38,5 milioni di euro. Una classifica che evidentemente non rispecchia i valori in campo, almeno osservando i risultati della passata annata sportiva. Nella passata il Bologna è arrivato 9°, subito dietro il Milan, ma lo ha battuto in finale di Coppa Italia (rendendo di fatto vano il sorpasso). Ma era davanti anche a Como e Torino. 

I lombardi hanno comprato  all’impazzata questa estate. Acquistando anche calciatore con un curriculum vitae importante. Per questo hanno alzato sensibilmente il loro monte ingaggi. Il Torino continua a pagare stipendi importanti senza raggiungere i risultati desiderati dai tifosi. Insomma, la realtà dice il Bologna fa mercato meglio di tanti se non tutti, crea squadre complete anche senza sborsare cifre esorbitanti per pagare i suoi calciatori. È la forza della competenza tecnica e gestionale di un gruppo di lavoro straordinario.

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