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Bologna, una passione a catena: quando la visione accende uno stadio

Una squadra, un progetto, una città: la dirigenza del Bologna costruisce fiducia e ambizione, e i tifosi rispondono presente.

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Coreografia dei tifosi rossoblù, bologna
Coreografia dei tifosi rossoblù (© Damiano Fiorentini)

Non sempre ci si accorge del momento esatto in cui un club cambia pelle. A volte succede in silenzio, tra un abbonamento in più, un acquisto apparentemente secondario, e la percezione che le cose non stiano più funzionando come prima. Il Bologna è dentro a questa trasformazione: non eclatante, ma profonda. Perché il filo rosso che unisce il lavoro di Sartori e la risposta del Dall’Ara non è solo entusiasmo: è fiducia costruita passo dopo passo.

Sartori, visione e metodo: il mercato come leva di crescita

Parte tutto da qui, dalla visione: l’abilità di Sartori nel muoversi sul mercato, bilanciando prospettiva e immediatezza. È così che si crea un ciclo virtuoso, fatto da fiducia, coraggio e passione. Dai giovani talenti come Francesco Pio Luongo, in arrivo dal Venezia per rinforzare la filiera giovanile, ai profili più pronti per l’Europa, come Wesley o Jeremy Sarmiento, nomi caldi per raccogliere l’eredità di Ndoye. Medesimo lavoro per la difesa, con Zortea in cima alla lista per la fascia destra, in attesa che Posch sblocchi il domino.

I Tifosi da sempre protagonisti: il Dall’Ara risponde presente

E mentre la dirigenza rossoblù costruisce, risponde la città. Gli abbonamenti hanno superato quota 21.000 — già mille in più dell’anno scorso — e la campagna per l’Europa League partirà in anticipo, addirittura prima dei sorteggi. Un segnale chiaro: a Bologna c’è una credenza. E il club la vuole alimentare.

È come se ogni mossa della dirigenza si riflettesse nello specchio della tifoseria: più il club alza l’asticella, più lo stadio si riempie. Più si sogna in grande, più cresce il bisogno di esserci, di partecipare. Di far parte di qualcosa. Quel modo per dire: io ci sono!

È questa la vera forza del Bologna di oggi: non solo i colpi di mercato o la qualificazione europea, ma una comunità che si muove compatta. Dirigenza, squadra, tifosi. Un filo che unisce Casteldebole, il Dall’Ara e le piazze della città. Ed è da questa catena che nasce l’ambizione.

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1 Commento

1 Commento

  1. Raffaele Greco

    6 Agosto 2025 at 7:22

    perché non viene coperto lo stadio invece di ristrutturare con costi elevati, ancora nel 2025 se piove un tifoso sta delle ore sotto l’acqua.

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