Bologna FC
Bologna e la mappa del mercato: perché all’estero la difesa e in Serie A il centrocampo?
Difesa internazionale e centrocampo “made in Serie A”: perché Sartori sembra aver deciso di seguire due strade diverse sul mercato?
Il calciomercato del Bologna sta mostrando quasi un doppio binario: per la difesa, lo sguardo è stato rivolto soprattutto all’estero; per il centrocampo, invece, il radar è tutto puntato sui giocatori che già militano in Serie A. Un caso? Difficile da credere. Si tratta, più probabilmente di una scelta precisa della dirigenza guidata da Giovanni Sartori, che risponde tanto a logiche tecniche quanto economiche.
Calciomercato: prezzi e concorrenza
La questione principale resta una, quella economica. In difesa, pescare all’estero significa trovare talenti o comunque investimenti sostenibili in rapporto all’età e al potenziale. In Italia, invece, i prezzi per i difensori sono spesso fuori portata: per un centrale di medio livello in Serie A, la richiesta può sfiorare le cifre spese per Vitik, ma senza lo stesso margine di crescita sul mercato internazionale.
Per il centrocampo, invece, Sartori sembra disposto a spendere di più per certezze immediate. Le richieste dell’Inter per Asllani (prestito con obbligo sui 20 milioni) lo dimostrano: sono cifre alte, ma per un profilo che garantisce impatto immediato e conoscenza del campionato. La stessa logica vale per Pessina o Mandragora, seppur con trattative più accessibili.
Per la difesa: investimento internazionale?
Martin Vitik (©Bologna FC 1909)
Il pacchetto arretrato, completato ufficialmente con l’acquisto di Martin Vitik per circa 11 milioni, e con l’imminente arrivo di Torbjørn Heggem – che sta attualmente svolgendo le visite mediche – e di Alessandro Zanoli dal Napoli, è stato costruito guardando oltreconfine.
La scelta non è casuale: sul mercato estero, soprattutto nei campionati considerati “secondari”, è più facile trovare difensori giovani e strutturati a cifre competitive rispetto a quelle, spesso gonfiate, della Serie A. Vitik, nonostante il prezzo a doppia cifra, rappresenta un investimento da prospettiva: classe 2003, nazionale ceca, potenziale plusvalenza futura.
Il calciomercato del Bologna per il centrocampo: perché affidarsi alla Serie A?
Hans Nicolussi Caviglia target di calciomercato del Bologna (© 1000 Cuori Rossoblù)
Ben diversa la strategia per il reparto centrale del campo. Qui i nomi che circolano sono tutti già rodati in Italia: Nicolussi Caviglia, Kristjan Asllani, Matteo Pessina, Rolando Mandragora. Profili che conoscono i ritmi, la fisicità e le letture tattiche richieste dal nostro campionato.
Il motivo è semplice: il centrocampo è il “motore” della squadra, e Italiano basa molto del suo gioco sulla rapidità delle decisioni e sulla precisione nelle uscite. Inserire un centrocampista straniero, senza esperienza in Serie A, potrebbe richiedere mesi di adattamento: un lusso che il Bologna non vuole concedersi in una stagione in cui l’obiettivo è confermare e, se possibile, migliorare il piazzamento europeo.
Il Bologna, in sostanza, sta conducendo due mercati paralleli: uno internazionale, per costruire una difesa sostenibile e che potrebbe dare, in futuro, un certo ritorno nelle casse rossoblù; dall’altra parte un mercato interno, per dare a Italiano un centrocampo subito pronto e competitivo. Due strade diverse, ma un unico obiettivo: restare in Europa e continuare a crescere.
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Bruno Capitelli
14 Agosto 2025 at 19:05
Pessina anche no nell’ultima partita contro il Milan non ha toccato palla