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Calciomercato Bologna – Il Milan offre Okafor in prestito

Lo svizzero classe 2000 è stato offerto ai rossoblu

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Noah Okafor (@AC Milan)
Noah Okafor (@AC Milan)

L’asse Bologna-Milan colpisce ancora. Ormai, dopo gli affari Pobega e Saelemaekers, i rossoblu sono diventati un punto di riferimento per il calciomercato rossonero e, conseguentemente, gli affari si moltiplicano. Quest’anno, siamo già al secondo in appena venti giorni: il Diavolo ha offerto ai felsinei Noah Okafor in prestito con diritto di riscatto.

Noah Okafor (@AC Milan)

Noah Okafor (@AC Milan)

Non sarà Ndoye, ma…

L’esterno rossonero, reduce da una stagione in prestito al Napoli nella quale ha avuto poche gioie personali, non è Ndoye. Toglietevi subito dalla testa il suo connazionale, che a Bologna è già un’istituzione e che potrebbe partire, in caso di offerte adatte e pari a 50 milioni. Dan e Noah, però, hanno qualche caratteristica in comune. Entrambi rapidissimi, entrambi dribblatori, fanno di queste doti i punti cardine del proprio gioco. Il ragazzo del Milan non sarà decisivo come l’11 rossoblu, ma ha ampiamente dimostrato che, con un progetto capace di dargli il centro del palco, sa fare molto bene. A Salisburgo, dove era l’uomo copertina, sembrava essere davvero il prossimo fenomeno del calcio mondiale. Non è andata così, ma per ritrovarsi e trovare spazio l’Emilia può essere l’ambiente giusto.

Mercato all’emiliana

Dopo il Parma, che vuole portarsi a casa Gio Reyna, anche i rossoblu potrebbero essere la nuova meta di un talento da riaccendere. La fiamma di Noah ha bisogno della mano di Italiano, specialmente dopo l’anno in prestito a Napoli e il ritorno in un Milan che non lo vuole al centro del progetto. Con i partenopei aveva fatto anche la prima punta, ma in Emilia la dote non gli servirebbe, permettendogli di focalizzarsi sul suo ruolo naturale. Anche se a Casteldebole non ci sono attaccanti come lui, l’apporto offensivo del classe 2000 potrebbe, dalla fascia, andare ben oltre la creazione per i compagni, e portarlo spesso in rete. Con lui sotto questo aspetto non si deve lavorare: la porta la sente bene, gli serve solo la giusta fiducia. Ora, Sartori, assieme ai suoi collaboratori, deve capire cosa fare. Se son rose, fioriranno, ma la proposta è ghiotta.

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