Bologna FC
Bologna, gli ultimi saranno i primi?
Il Bologna chiude il mercato 25/26 con un notevole calo nei valori di rosa. Ma il progetto rossoblù può rispondere, ribaltando la prospettiva.
Non sempre il valore si misura a prima vista: questo, oggi, è il caso del Bologna.
Secondo l’ultima analisi di Transfermarkt, il club rossoblù è la squadra di Serie A che ha visto calare di più il valore della propria rosa dopo il mercato estivo: -28 milioni rispetto alla valutazione di giugno. Non si parla di una che vale poco – anzi – si parla di una rosa che ha perso molto del suo valore, pur rimanendo in alto. Una fotografia che può sembrare penalizzante, ma che in realtà è solo una parte della verità, perché il Bologna ha già dimostrato come questi numeri non bastino a misurare la forza di un progetto.
Un dato già visto?
I giocatori del Bologna a rapporto da Vincenzo Italiano a Casteldebole (© Bologna FC 1909)
Già la scorsa stagione aveva mostrato una dinamica simile: il Bologna non partiva con una rosa tra le più valutate in Serie A, ma il rendimento sul campo e la crescita individuale dei giocatori hanno portato a un forte aumento del valore complessivo a fine anno. È la dimostrazione che il valore economico iniziale non racconta la storia a 360 gradi: spesso anzi diventa la base da cui partire per generare crescita.
Lo scouting come valore aggiunto
Vincenzo Italiano e la dirigenza del Bologna (© Bologna FC 1909)
Gran parte del merito va riconosciuto al lavoro di Giovanni Sartori e del suo team di scouting. Negli anni, il dirigente rossoblù ha costruito una reputazione per la capacità di scoprire profili in grado di moltiplicare il proprio valore. Un esempio lampante è quello di Dan Ndoye, arrivato a Bologna per circa 16 milioni e ceduto in questa finestra di mercato al Nottingham Forest per 42 milioni: un valore praticamente raddoppiato in poco più di un anno, grazie anche alla crescita maturata in rossoblù. Un percorso che dimostra come la strategia del club sappia trasformare gli investimenti in vere e proprie plusvalenze, e che si intreccia con la filosofia di Vincenzo Italiano, l’uomo giusto per dare centralità e fiducia anche a giocatori che altrove avrebbero trovato meno spazio.
Più del mercato: Bologna è un progetto tecnico!
Il -28 di oggi non è dunque necessariamente un campanello d’allarme: piuttosto un punto di partenza. I valori di mercato sono sensibili a cessioni, età media e hype, ma non misurano la crescita tecnica, l’identità di squadra e la capacità di consolidarsi in Serie A e in Europa. Sono proprio questi gli elementi che stanno permettendo al Bologna di rafforzare la propria immagine e il proprio futuro, indipendentemente dalle oscillazioni di mercato.
La classifica di Transfermarkt va presa per quello che è: uno strumento statistico utile, ma non definitivo. Se il Bologna oggi risulta “in rosso” sotto questo aspetto, la storia recente dice che il campo e il progetto tecnico sanno ribaltare le percezioni. I valori cambiano, ma la solidità di un’idea resta.
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