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Come gioca il Napoli di Rudi Garcia? Il tecnico francese alle prese con una difficile eredità tecnica

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Fonte immagine: sito ufficiale Napoli


Domani al Dall’Ara contro il Bologna arriva il Napoli Campione d’Italia. La formazione azzurra ha cambiato guida tecnica sostituendo Luciano Spalletti, ora CT, con Rudi Garcia. Tuttavia, l’inizio di campionato dei partenopei non è stato soddisfacente e, dopo il titolo conquistato con un dominio quasi indiscusso il campionato, era difficile pensare che il Napoli potesse ripetersi. A maggior ragione dopo l’addio del tecnico di Certaldo.

Garcia e il Napoli, per la continuità tecnica?

Aurelio De Laurentiis in estate ha sorpreso tutti ingaggiando il tecnico francese ex Roma. Garcia era però reduce da una non positiva esperienza in Arabia Saudita con l’Al-Nassr e sembrava essere entranti nella fase calante della carriera. A dispetto delle impressioni, DeLa ha voluto affidargli il suo gioiello da scudetto con la speranza che la squadra continuando a giocare col 4-3-3 avrebbe comunque performato. L’inizio di stagione però sta dando al Napoli risposte contrastanti e seppure schierato in campo con lo stesso modulo, sembra mancare nella costruzione della squadra quel tecnico-tattico che aveva permesso agli azzurri di diventare una macchina quasi perfetta. In particolare, sembrano risentire di questo cambio di gestione centrocampo e attacco.

Difesa problematica, attacco disconnesso

Due tematiche principali in casa Napoli, che sembrano difficile risoluzione per Rudi Garcia. Da una parte da difesa piuttosto ballerina, poco attenta soprattutto nelle giocate alle spalle, in profondità. Dall’altra un centrocampo in difficoltà in entrambe le fasi. La linea mediana, molto leggera, non sembra più in grado di fare il giusto filtro davanti alla difesa. Anche Zambo Anguissa, decisivo per dare muscoli e dinamismo alla mediana dello scudetto sembra essere involuto dal punto di vista tecnico-tattico, nonostante Garcia sia il tecnico che lo ha fatto emergere a Garcia nel 2018. Questo causa notevoli problemi alla difesa, già molto depotenziata dall’addio di Kim. Il centrocampo però sembra non riuscire a supportare nemmeno la manovra offensiva. Infatti il tridente d’attacco rimane spesso isolato e “vittima” dei raddoppi avversari. Questa situazione ha progressivamente isolato Osimhen, che pur avendo cominciato alla grande il torneo, è ora “fermo” a sole tre reti e spesso solo contro due o tre avversari.

Qualità 

Ovviamente il Napoli rimane una squadra di ottima qualità, che può far male in ogni momento a qualsiasi avversario. La squadra di Garcia ha diversi giocatori che possono cambiare il corso della gara, con giocate verticali e situazione di uno contro uno, in cui possono creare superiorità numerica. L’esempio è stata la gara contro il Genoa, in cui appena è calata l’intensità dei rossoblù, il Napoli ha pareggiato grazie alle belle giocate verticali dei suoi centrocampisti al servizio degli esterni offensivi.

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