Bologna FC
Come gioca la Fiorentina di Stefano Pioli?
Pioli cerca la svolta contro il Bologna: la Fiorentina deve tornare a vincere per lasciare l’ultimo posto in classifica.
Domani al Franchi, il Bologna fa visita alla Fiorentina nel derby degli Appennini. La formazione rossoblù si troverà di fronte una squadra nelle stesse condizioni fisiche dei rossoblù. Entrambe infatti hanno giocato giovedì sera in Europa in trasferta.
Diversa è invece la posizione in classifica delle due formazioni. La squadra toscana, al momento, si trova in ultima posizione in classifica ed è tra le poche compagini della Serie A che non hanno ancora trovato i tre punti in questo campionato.
Un bel problema per Stefano Pioli e la sua Fiorentina, che addirittura sognavano di competere con il Bologna e tante altre per un posto in Champions League.
Il modulo dell Fiorentina di Pioli
Stefano Pioli, terminata la sua negativa esperienza in Arabia Saudita alla guida dell’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, ha deciso di tornare in Italia alla Fiorentina. I viola, che erano già stati guidati dal tecnico parmense dal 2017 al 2019 con risultati alterni, hanno puntato su di lui dopo le dimissioni (a sorpresa) di Raffaele Palladino.
Pioli è ripartito, in parte, dall’eredità del tecnico campano per costruire la sua Fiorentina. Tuttavia, rispetto alla passata stagione e al suo predecessore, il tecnico emiliano non ha ancora trovato la quadra. I viola hanno finora giocato con diversi modulo, in particolare, con la difesa a tre.
Finora la squadra viola ha giocato con diversi schemi tattici: 3-4-2-1, 3-4-1-2, 3-5-2 e 3-5-1-1. In una sola occasione, Pioli ha optato per il ritorno alla difesa a quattro senza però sortire effetti positivi come era invece riuscito a Palladino col passaggio a 4-2-3-1.
L’atteggiamento tattico
Rispetto alla passata stagione, la modifica più importante apportato dal cambio del tecnico è sicuramente nell’atteggiamento. La Fiorentina di Palladino, rispetto a quella di Pioli, pur avendo una fase offensiva efficace cercava perlopiù di liberare spazi in profondità.
Come? Ovviamente difendendo con un blocco basso e ripartendo a tutta velocità con gli esterni e la prima punta. Un atteggiamento reattivo che si adattava quindi a tutte le gare, cercando di stanare gli avversari e poi punendoli quando si allungavano.
La Fiorentina di Pioli, invece, cerca più il dominio del possesso e il dominio territoriale della gara. Un modo di giocare che non ha sortito gli effetti sperati. La Viola infatti è diventata vulnerabile proprio nell’elemento con cui aveva fatto male agli avversari: venendo spesso attaccata alle spalle della difesa. Ed è diventata molto meno pericolosa in avanti con le difese avversarie avvantaggiate dal fatto che la squadra di Pioli cercasse il ragionamento e quindi attaccasse gli avversari a retroguardia schierata.
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