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Corriere di Bologna – Orsolini: “Questo momento è la svolta della mia carriera.”

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Crediti: bolognafc.it


In questo Bologna che sogna l’Europa, uno dei grandi protagonisti è sicuramente Riccardo Orsolini. Intervistato da Guido De Carolis per il Corriere di Bologna, l’esterno ha parlato della sua trasformazione da quando Thiago Motta si è seduto sulla panchina rossoblù e dei suoi 7 importantissimi gol segnati finora che sono valsi il settimo posto, attendendo la sfida di questa sera contro il Torino all’Olimpico che potrebbe proiettare i felsinei a tre punti dalla Juventus, sconfitta ieri sera dalla Roma di Josè Mourinho.

Sul suo periodo più difficile e sul successivo rientro – “La pandemia ed il Post Covid sono stati la mia rovina. Vivevo in centro e non avevo spazio per allenarmi, ho sofferto molto. Sono espansivo ed ho bisogno del contatto con le persone. Quando tornammo a giocare ero in depressione totale. Gli stadi vuoti mi mettevano profonda tristeza. Ci fu qualche screzio con Mihajlovic, poi però abbiamo chiarito. Ma è stato un periodo che mi ha lasciato tanta negatività addosso. Oggi ho imparato a gestire situazioni simili, ho 26 anni e mi sento più maturo, non mi abbatto e reagisco. Ma è stato difficile, mi dicevo – Che lo faccio a fare questo lavoro, tanto non gioco – ed era una spirale negativa. Oggi ho fatto un patto con me stesso, non sto più in quelle condizioni.

Sulla sua rinascita con Thiago Motta – “Quando c’è un cambio di allenatore o si parte subito forte o ci si ferma. Alla prima con l’Empoli ero titolare, feci una brutta partita ed uscii tra i fischi, ma sapevo che prima o poi sarei venuto fuori. Mi nutro dell’entusiasmo delle persone verso di me e rendo meglio. Nei momenti negativi invece cerco di isolarmi e tenere tutto lontano. La mia esplosione dopo il Mondiale mi è servita per ritrovare la condizione, non avevo quasi mai giocato partite intere, la sosta è stata utile al Mister. Con Motta mi diverto quando faccio quello che mi piace, puntare l’uomo e andare al tiro o vedere la squadra che gioca per isolare il mio uno contro uno. Ammiro la nostra voglia di non essere mai passivi contro gli avversari. Siamo una squadra sfacciata, come me.

Sui compagni – “Il gruppo degli italiani è quello più vicino. Non siamo troppo numerosi, ma ci facciamo rispettare. C’è un buon mix di esperti e giovani. Segno soprattutto quando non c’è Arnautovic? Glielo dico sempre. Ma Marko è un pezzo da 90 per noi, è importante anche a livello mediatico. Ha un contratto importante e viene da campionati Top, sarà una sfida continuare a segnare quando torna.

Sul sogno Europa – “Nessuno parla di Europa, neanche in spogliatoio. Ragioniamo partita per partita e poi vedremo. Non è il momento di fare calcoli.

Sulla sfida contro il Torino – “Più o meno sono al nostro livello. Vorranno fare la partita. Forse saremo più attendisti, ma quando avremo palla vorremo fare il nostro gioco.

Sul prossimo futuro – “Se basterà l’Europa per convincere i calciatori con contratti in scadenza? Avere un tecnico e dei giocatori e una società ambiziosa è stimolante. Significa voler crescere. C’è volontà di migliorare. Ora sappiamo che non sono solo chiacchiere e si vedono i risultati. Abbiamo tutti voglia di dimostrare e di arrivare, è il momento più importante per le nostre carriere, va capito di che pasta siamo fatti. Siamo giovani ma non giovanissimi, siamo a un bivio: o fai il salto o poi à difficile decollare. Non voglio trovare dei difetti alla squadra guardo più ai pregi: siamo una squadra coesa, determinata e sfacciatissima. A fine anno sarò felice se continueremo a giocare così: il motto da qui alla fine sarà divertimento. E cercare di vincere ovviamente.”

Su una possibile chiamata in Nazionale – “Sarebbe bello tornare. L’esperienza e i gol che ho fatto sono stati stupendi. Sogno la maglia azzurra.

Sul suo modo di giocare – “Ho un modo di giocare un pò sfacciato. Su dieci dribbling che provo ,sette non riescono ma in altri tre faccio male. Non guardo la quantità, lo ha capito anche Thiago Motta che mi ha chiesto intraprendenza. Ho meno paura di sbagliare, so che non mi sostituisce, se sbaglio posso riprovare.”

Sulla vittoria più bella – “Contro l’Inter la nostra vittoria più bella. In casa non ne avevamo fatte di importanti, eravamo più una squadra che macinava punti in trasferta. Ma con l’Inter è stata la dimostrazione che ce la possiamo giocare con tutti.”

Sul suo futuro a Bologna – “La mia idea è continuare a fare bene, ma non sono uno che può parlare di futuro. Mi godo il presente, non voglio fare piani. Devo svuotare la testa così vivo meglio anche in campo.

Fonte: Corriere di Bologna

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