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Destinazione Bologna – 1997, al Dall’Ara arriva Roberto Baggio

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“L’equilibrio è stato fisico di un sistema nel quale non intervengono cambiamenti se non per cause esterne”.

Tale definizione potrebbe essere utilizzata per descrivere il momento di un calciatore, spesso in bilico tra poli opposti. Ma il destino, a volte, è già scritto e non può essere messo in discussione.

23 giugno 1994, Giants Stadium di New York. Dopo l’espulsione di Gianluca Pagliuca, l’allora CT della Nazionale – Arrigo Sacchi – decide di togliere Roberto Baggio per far spazio al secondo portiere, Luca Marchegiani

“Questo è matto”, dirà il Divin Codino mentre si appresta ad uscire dal campo. Sembra la chiusura del sipario su un grande campione, ma non è così. Dagli ottavi in poi è proprio Baggio a trascinare l’Italia in finale contro il Brasile; prima dell’ultimo atto arriva però un infortunio, ma Sacchi decide di schierarlo comunque. La beffa arriva ai calci di rigore, perché proprio il numero 10 sbaglia quello decisivo consegnando la Coppa alla Nazionale verdeoro. 

Da lì in poi inizia un’illusoria discesa di Roberto Baggio; al Milan non è più lo stesso e, nell’estate del 1997, Capello gli chiude le porte di Milanello. Per lui non c’è più spazio. Questa cosa è inaccettabile; dopo aver mancato Euro ’96, il suo principale obiettivo è la convocazione ai Mondiali del 1998. 

Urge trovare una nuova squadra, ha bisogno di spazio per meritarsi la Coppa del Mondo. Lo desidera Moratti, ma Galliani non ha alcuna intenzione di cederlo ai rivali storici. Sonda il terreno anche il Derby County, ma andare oltreoceano poteva essere rischioso per vari motivi. Svariate richieste fino all’arrivo del Parma: Stefano Tanzi, patron dei crociati, trova un accordo con la dirigenza rossoblu per portarlo subito in Emilia. La cifra è importante, tre miliardi e mezzo di lire. L’affare è praticamente concluso, fino all’entrata in scena di Carlo Ancelotti. L’allenatore del Parma si oppone al trasferimento che, a parer suo, avrebbe scombussolato i suoi piani tattici. Il 4-4-2 di Carletto è intoccabile e, inoltre, un probabile arrivo di Baggio a Parma avrebbe automaticamente convinto Enrico Chiesa a lasciare gli emiliani. Insomma, c’erano tutte le condizioni per far saltare l’operazione. E ciò accadde.

La nuova stagione sta per iniziare e Baggio non ha ancora una squadra, fino a quando non entra in scena Giuseppe Gazzoni Frascara. Il presidente rossoblu inizia a cullare un sogno, quello di portare il Divin Codino sotto le due Torri. L’impresa non è ardua, il calciatore non ha pretese eccessive se non quella di un posto da titolare per meritarsi Francia ’98.

Gazzoni e l’allora direttore sportivo, Lele Oriali, iniziano a studiare per bene l’operazione; tra costo del cartellino e quello dell’ingaggio, le cifre sarebbero state molto onerose. Nel frattempo, l’allenatore rossoblu Renzo Ulivieri, non è convinto dell’acquisto. Ha già i due attaccanti titolari, e il suo arrivo avrebbe spodestato uno tra Anderseen e Kolyvanov. L’operazione però va avanti, fino ad arrivare al 16 luglio. Tra i vicoli di Bologna la gente inizia a parlare, freme in vista di un sempre più probabile arrivo dell’attaccante. L’ansia cresce sempre di più quando proprio lui dichiara: “Ho bisogno di 48 ore per pensare”. I due giorni più lunghi per i tifosi rossoblu fino a quando, il 18 luglio di quel mese, arriva l’annuncio ufficiale: Roberto Baggio giocherà per il Bologna.

Un’altro aspetto da studiare riguarda le condizioni fisiche del calciatore. Il medico generale del club, Gianni Nanni, viene avvisato riguardo le sue condizioni fisiche: è forte, ma fragile. Viene sottoposto a test per tre giorni, fino a quando Nanni chiama Oriali: “Ci possiamo lavorare”

Il Divin Codino è soddisfatto di arrivare al Dall’Ara, i tifosi lo accolgono come un eroe. Gli abbonamenti allo stadio schizzano fino a toccare quota 27 mila, mentre a Casteldebole ormai è un’ondata adulti, bambini e famiglie, tutti pronti a venerare il loro idolo. Giocherà solo una stagione al Bologna, ma ciò basterà per farsi apprezzare e amare dal popolo felsineo. Un’annata da record, 22 gol in 30 presenze e più di una zampata vincente per la qualificazione della squadra alla prossima Coppa Intertoto

L’anno successivo Roberto Baggio avrebbe convinto Cesare Maldini a puntare su di lui; dopo una stagione a Bologna vissuta intensamente, dopo una storia d’amore che – seppur durata solo un anno – resterà per sempre nel cuore dei tifosi.

 

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