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Domenico Tedesco: ecco uno dei profili che piacciono al Bologna

Domenico Tedesco è uno dei profili che piacciono al Bologna. La sua carriera, iniziata da giovanissimo, è già ricca di esperienze.

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Domenico Tedesco
Domenico Tedesco (© Red Bull Lipsia)

Nella giornata di ieri è arrivata l’ufficialità, Thiago Motta se ne andrà dopo il match di stasera contro il Genoa. La società stava già da tempo sondando vari profili, i più chiacchierati in questo senso sono stati Sarri, Italiano e Palladino. A questi tre nomi, si è recentemente aggiunto da poco Domenico Tedesco, che è quindi entrato in lizza per il ruolo di allenatore del Bologna.

Tedesco ha svolto gran parte della propria carriera da allenatore in Germania, dove ha allenato diverse squadre. Le sue origini, come suggerisce il nome, sono però italiane, Domenico infatti è nato nel 1985 a Rossano, in provincia di Cosenza. Nonostante questo, non ha ancora avuto la possibilità di allenare una squadra italiana.

Il precoce inizio di Domenico Tedesco

La sua carriera da allenatore iniziò da giovanissimo. Trasferitosi con la famiglia in Germania all’età di 2 anni, cominciò a giocare nelle giovanili dell’ASV Aichwald. Qui ebbe la sua prima esperienza come vice-allenatore delle giovanili nel gennaio 2008. Sei mesi dopo arrivò la chiamata dello Stoccarda per lo stesso ruolo.

Tedesco, che in Germania era cresciuto proprio a Stoccarda, restò come allenatore delle giovanili fino al 2015. In quell’anno si trasferì all’Hoffeneim dove allenò prima l’under 17 e poi l’under 19. La prima occasione nel mondo dei grandi arrivò nel marzo 2017, quando fu chiamato dall’Erzgebirge Aue. Domenico riuscì a salvare la squadra di terza lega nei pochi mesi a disposizione facendosi notare da grandi club tedeschi.

La grande occasione in Bundesliga

Quegli ottimi risultati ottenuti con l’Erzgebirge Aue gli valsero l’occasione della vita: per la stagione 2017/2018, a soli 32 anni, arrivò la chiamata dello Schalke 04. L’esperienza durò due anni, nella prima stagione ottenne un bellissimo secondo posto in campionato, l’anno dopo arrivò agli ottavi di finale di Champions. Venne poi esonerato il 14 marzo 2019 con la squadra in netta difficoltà in Bundesliga.

Dal 2019 al 2021 allenò lo Spartak Mosca, il ritorno in Germania arrivò a dicembre dello stesso anno con la chiamata del Lipsia. Qui Tedesco vinse il suo primo titolo da allenatore, a soli 36 anni, grazie alla vittoria della Coppa di Germania. Dopo questa esperienza, terminata a settembre 2022, è arrivata la chiamata del Belgio a febbraio 2023, squadra che sta allenando tutt’ora e che ha portato a Euro 2024.

Ora l’interesse del Bologna, svolgerà il doppio impiego?

L’allenatore è attualmente in carica con la nazionale belga e ha un contratto fino al 2026. Questo vuol dire che, se dovesse trovarsi nel mentre una squadra di club da allenare, dovrà svolgere un doppio impiego. Questa curiosa situazione è già capitata in passato, con tecnici che si sono distribuiti tra squadra di club e squadra nazionale.

Il primo a fare questa cosa fu Rinus Michels, nel lontano 1974. In quel periodo stava allenando il Barcellona ma accettò la chiamata dell’Olanda, portandola inoltre in finale ai mondiali. In tempi più recenti, Guus Hiddink, nel febbraio 2009, mentre era alla guida della Russia, accettò l’incarico da allenatore del Chelsea, portandolo al terzo posto in Premier League, alla semifinale di Champions e alla conquista della FA Cup.

Attualmente anche in Serie A abbiamo una situazione simile, con Calzona che sta allenando il Napoli nonostante sia ancora in carica come ct della Slovacchia. Lo stesso destino potrebbe quindi toccare a Domenico Tedesco se dovesse essere chiamato dal Bologna o da qualche altra squadra. Per un allenatore con la sua esperienza, nonostante la giovanissima età, sicuramente non sarebbe un grosso problema.

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