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Tutti pazzi per “El Nene” Dominguez (Stadio)

Nelle ultime sfide Benjamin Dominguez ha incantato tutta Bologna con le sue giocate: garra, grinta e velocità

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Benjamin Dominguez in Bologna-Monza di Coppa Italia (©Bologna FC 1909)
Benjamin Dominguez (©Bologna FC 1909)

Quando Benjamin Dominguez giocava coi piedi di un giovane fenomeno al Ginmasia, non era di certo sfuggito al “Cobra” Sartori e a Di Vaio. L’idea, inizialmente, era quella di concedere all’argentino più tempo, portandolo in Italia a gennaio, se non a giugno. Certo, le attenzioni del Bologna Benji Dominguez le aveva da un po’, quasi un anno, ma l’intenzione era quella di farlo crescere ulteriormente. Vedendone la bravura e il livello del suo gioco, però, si decise di giocare d’anticipo rispetto al River Plate, attratto allo stesso modo dall’attaccante. Un po’ di anticamera a Bologna, sì, ma col senno di poi ne è valsa la pena.

Il contratto

Basti pensare alla storia di Castro, che si è riproposta, in una chiave lievemente diversa, con Dominguez. Sartori e Di Vaio, col benestare di Saputo e Fenucci, hanno assicurato al Bfc le prestazioni del giovane ex Gimnasia a titolo definitivo. 4,5 milioni più bonus e contratto fino al 2029. Dal suo arrivo di tempo ne è passato un po’, e soprattutto nell’ultima settimana Dominguez ha messo in evidenza tutto il proprio potenziale.

Benjamin Dominguez e Santiago Castro in Bologna-Monza di Coppa Italia (©Bologna FC 1909)

Benjamin Dominguez e Santiago Castro in Bologna-Monza di Coppa Italia (©Bologna FC 1909)

Dominguez: una crescita costante

Il battesimo era stato nello sfortunato pareggio al Marassi di Genova, ma la partita della svolta, senza dubbio, è stata la sfida in Coppa Italia col Monza, dove “el Nene” è stato buttato nella mischia in seguito all’infortunio di Orsolini. Il risultato? Gol e assist per il 4-0 di Castro. Bravo, bis, finita qui? Assolutamente no, dato che contro la Juventus, evidentemente, Dominguez ha scalato le classifiche, perlomeno quelle relative a Iling-Junior e Karlsson, meritandosi la maglia da titolare. I bianconeri hanno faticato le cosiddette 7 camicie per stargli dietro. Voglia di correre, grinta, propositività: Benjamin ha convinto tutti con la sua predisposizione al sacrificio e la sua verve nel voler dimostrare che sì, anche io sono un giocatore del Bologna.

E chissà come sarebbe andata se Dominguez fosse stato in campo nel momento in cui Miranda, pasticciando, ha concesso il 2-2, tenendo conto della corresponsabilità di Iling, subentrato. L’argentino ha dato prova di grande attenzione, 0 passività nel gioco, solo tanta garra e cura nelle minime cose. Le partite, a volte, si vincono anche così. Probabilmente, facendo le cosiddette cose facili, forse l’epilogo di Juve-Bologna sarebbe stato diverso, senza che Miranda si trovasse a tentare un passaggio in profondità per Iling. La palla, in quei casi, va aspettata di lato.

Fonte: Claudio Beneforti – Corriere dello Sport, Più Stadio

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