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EDITORIALE 1000 CUORI: Il postpartita di Lopez è lo specchio perfetto del momento del Bologna – 4 Mar

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Il Bologna pareggia ancora al Dall’Ara. I rossoblu  nelle ultime quattro gare casalinghe non hanno mai segnato, collezionando tre 0-0 con in mezzo la sconfitta per 0-2 contro il Vicenza. I numeri sono impietosi: 0 goal fatti e 3 punti in 4 gare casalinghe. Dovevano arrivare sei punti in queste due partite casalinghe e invece è arrivato solo il pareggio contro il Latina. La partita con la squadra di Iuliano è stata l’ennesima conferma di quanto emerso nelle scorse partite. Il Bologna non ha un gioco, la manovra è lenta e prevedibile e questa sera non regge neanche la scusa del regista visto che Matuzalem era regolarmente al suo posto in cabina di regia. Dite anche che sono un mai goduto, ma vedere una squadra come il Bologna, che per i giocatori che ha dovrebbe dominare la serie B, non giocare in questo modo è davvero assurdo. Come è assurdo dare la colpa ai giocatori arrivati nel mercato di Gennaio, piuttosto che voler ammettere che quello di Lopez non è giocare a calcio.

Lopez è sempre più monotematico, finisce per ripetere sempre le stesse cose e si aggrappa sempre alle stesse risposte. Se le agenzie di scommesse quotassero le frasi dell’allenatore rossoblu, prima delle conferenze, ora saremmo tutti miliardari. Eppure, non riuscire ad ammettere i limiti di questa squadra, soprattutto dopo la partita di questa sera è davvero allucinante e fa quasi sorridere, per non usare un altro termine. Limitarsi a dire che la prestazione c’è stata e che la palla è andata veloce (stesse parole usate a Cittadella, caso strano eh?) è il sunto perfetto di un allenatore che prova a difendere l’indifendibile, ovvero l’oscena prestazione della sua squadra. Lopez per primo dovrebbe rendersi conto delle difficoltà della sua squadra, invece di mascherarle con un assurdo al bluff al quale ormai non crede più nessuno. L’autoconvincimneto che Lopez cerca appartiene a quello del “ va tutto bene, non facciamoci prendere dal panico, siamo ancora secondi no?”. Si, perché se valeva la storia degli 8 risultati utili consecutivi, giustamente vale anche quella del “siamo ancora secondi”. I risultati hanno dato una mano anche questa sera, ma non si può sperare che vada sempre bene.

L’autoconvincimento di Lopez, quel rifiutare di ammettere i limiti e il non gioco del Bologna è lo specchio perfetto dei problemi dei rossoblu: la squadra non gira e l’allenatore che fa? Si limita a descrivere una partita come una gara in cui “la squadra è migliorata”, come se avesse strappato un pareggio al Bernabeu e non come se non vincesse in casa dal 19 Gennaio, dalla gara contro il Perugia. Mentre lui cerca di autoconvincersi che vada tutto bene perché i risultati sono dalla sua parte e perché la palla gira veloce, io ne ho un’altra di convinzione e ciò quella che Lopez non sia più adatto a guidare un gruppo del genere. Non lo è per tutta una serie di motivi che cominciano proprio dalla mancata gavetta. All’allenatore rossoblu mancano nel curriculum, quelle esperienze da allenatore che, magari, gli avrebbero permesso di gestire in maniera differente queste situazioni.

A volte, ad esempio, basterebbe presntarsi in sala stampa e fare un mea culpa, non mi sembra di chiedere molto, perché se il Bologna “gioca” così la colpa non può che essere la sua. Fa sorridere anche un’altra cosa, cioè il fatto che questa sera Lopez non solo non ha fatto mea culpa, ma ha anche risposto in maniera seccata e infastidita ad alcune domande dei giornalisti, facendo trasparire un nervosismo non indifferente. I limiti della sua squadra ci sono e sono evidenti e la sua conferenza post partita è stata lo specchio perfetto del perché la sua squadra giochi in quel modo e del perchè non si arrivi a una soluzione tattica ideale per i meccanismi dei rossoblu.

Ognuno la pensi come vuole, ma sinceramente mi sembra di essere preso in giro sentendo una conferenza del genere, soprattutto dopo un’oscena (e sottolineo l’oscena) prestazione della squadra. Non credo di ritenermi l’unico preso in giro da una tale conferenza stampa, adesso le scuse sono finite, è il campo che debe parlare, anche se quest’ultimo ha parlato già da tempo è lo ha fatto in sfavore di Lopez. La riunione andata in scena al Dalla’Ara con Fenucci, Corvino e Di Vaio significa, forse, che la pazienza sta per finire.

Poi, sia chiaro, che se il Bologna dovesse andare in A con Lopez in panchina, sarei il primo ad essere contento. Non mi interessa con chi, basta che i rossoblu tornino nella massima serie, a calcare i palcoascenici che gli competono.

L’obiettivo è uno solo, con o senza Lopez: #conquistiamolA

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