Bologna FC
Lezioni di Italiano – “A tre minuti da una vittoria storica”
Una partita quasi perfetta, tatticamente gestita da Vincenzo Italiano,con una leggerezza negli ultimi minuti finali, da il senso di quello che è avvenuto ieri sera. Vincenzo ce l’ha raccontata ieri sera e tutti noi sappiamo che questo è solo l’inizio: e se il “buongiorno si vede dal mattino”, sarà una gran bella giornata, questo campionato.
Quando il Tuo allenatore, Vincenzo Italiano, utilizza le parole “vittoria strepitosa” in conferenza stampa, capisci che quella di ieri sera è stata, comunque sia andata, una partita eccezionale.
Il rammarico giunge al termine di una gara tirata, ma condotta con autorevolezza per oltre 70 minuti, con la giusta serenità che ha chi ha già compiuto mentalmente il salto di qualità della grande squadra. E che, come una grande squadra, può pareggiare con una ingenuità, che anche i grandi campioni possono commettere, soprattutto allo scadere della stessa, ma rimane una grande squadra. Proviamo a contestualizzare.
L’onestà e il pragmatismo di Vincenzo Italiano
Le conferenze stampa come quella di ieri sera hanno un coefficiente di difficoltà altissimo. Perchè devi ammettere di aver rasentato l’essere perfetto, in un mondo in cui la perfezione non esiste.
“Peccato, il rammarico è enorme per essere arrivati ad un passo dal vincere, finalmente, qui allo Stadium” inizia Vincenzo, all’interno dello catino della Juventus. Ad un passo dall’impresa che rievoca un ricordo fisso nell’immaginario collettivo: quel 26 febbraio 2011 rimane ancora un unicum, episodio vincente, al quale poteva, ieri sera, appaiarsene un altro. E siccome andarci vicino vale solo nel gioco delle bocce, al 92′ l’impresa è svanita, ma non la partita bellissima giocata dai rossoblù.
“Dispiace perchè avevamo concesso pochissimo, ma quel poco concesso non ci ha permesso di vincere. Quei quaranta secondi finali hanno “sporcato” una vittoria che (qui allo Stadium, ndr) poteva essere storica. E a parte l’ultimo pallone, però, è stato tutto perfetto”. Vincenzo la dice quella parola, che va oltre il semplice risultato: il Bologna, dopo quattro mesi scarsi, è diventato il “suo Bologna”.
Il “suo” Bologna gli è piaciuto
E questo “suo Bologna” lo convince fino ad ammetterlo davanti a tutti, perchè non poteva non essere evidente quanto visto ieri. Un forte apprezzamento per “l’atteggiamento, la gestione per due terzi di partita e la personalità“, che devi per forza aver acquisito se sviluppi una gara, a tratti, magnifica.
Anche se, sempre lui, certifica che “il non essere contento al 100% perchè questa partita la devi vincere in qualsiasi modo” risulta essere il suo prossimo capitolo da scrivere, dal titolo “Dei rimedi e delle cure“. Dettagli, forse, episodi che la sua giovane truppa deve saper gestire fino all’ingresso negli spogliatoi. Giovane, si diceva: sono solo 24 gli anni di Miranda , mentre Iling Junior ne ha 21 da poco compiuti. Vincenzo sa che in quei piedi, in quelle “zampe tenere”, ci possono essere ancora stille di ingenuità ed inesperienza e se quel pallone lo avesse gestito Remo Freuler, oggi staremmo parlando di quella vittoria storica. Ma in questo mondo imperfetto, quel 2 a 2 di ieri sera è un grandissimo risultato, per quanto pieno di rammarico.
Martedì si torna in campo, c’è una Champions League da onorare: e chissà se, per una volta, questa imperfezione non rovini il finale di partita agli avversari.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook