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FIFA e calciatori: ecco l’accordo sul calendario. E ora che succede?

FIFA e FIFpro hanno raggiunto un accordo sul calendario: minimo 72 ore tra partite e 21 giorni di pausa tra stagioni, per tutelare i calciatori. Impatti previsti su club e campionati nazionali

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Pallone
Pallone (© Pexels-Pixabay)

FIFA e FIFpro, sindacato dei calciatori, impegnati in una trattativa sul calendario internazionale delle partite, hanno raggiunto ieri un accordo a New York. La Federazione Internazionale e il sindacato, in occasione del Mondiale, hanno proseguito alacremente nelle negoziazioni giungendo ad un compromesso.

L’accordo è una via di mezzo tra le richieste dei calciatori e la necessità (si fa per dire) della FIFA di tenere “aperte” tutte le sue competizioni internazionali. La trattativa tra FIFpro e federazione internazionale mirava a tutelare maggiormente la salute dei calciatori, un tema ricorrente di queste settimane con l’aggiunta dell’ulteriore impegno del Mondiale per Club ogni quattro anni a fine anno.

Che cosa hanno ottenuto i giocatori?

Dalle negoziazioni tra FIFA e FIFpro la sintesi ha portato al compromesso su due punti principali. I giocatori non potranno giocare partite a meno di 72 ore l’una dall’altra. E, soprattutto, avranno diritto ad almeno 21 giorni di stop tra una stagione e l’altra. Qualcosa che con l’ampliamento dei calendari internazionali della UEFA per quanto riguarda Champions, Europa e Conference League, nonché l’introduzione del Mondiale per Club, l’ampliamento delle Supercoppe nazionali e l’aggiunta appunta del Mondiale per Club rende il calendario internazionale pieno zeppo di partite, perché nel conteggio vanno ovviamente considerate le gare per le formazioni nazionali.

Le ricadute

Le ricadute di questo accordo a livello internazionale versano direttamente sui campionati nazionali. Saranno le singole federazioni, le leghe e le squadre “più meritovoli” a farne le spese. Come ultima ruota del carro, dovranno arrangiarsi per creare un calendario equo. Basti fare un esempio che riguarda il Bologna. Giocando il giovedì sera, senza deroghe a questo accordo, i rossoblù potranno tornare in campo solo la domenica sera o il lunedì. E così anche per le “compagne” di viaggio in Europa. Insomma, un grande problema. Che si aggiungerà a quello delle vacanze dei giocatori tra una stagione e l’altra.

Nessuna estate è ormai libera da impegni, tra Mondiali, competizioni continentali per club o selezioni nazionali. Va da sé che, come quest’anno, la situazione graverà ulteriormente sulle squadre che saranno costrette (come Inter e Juventus quest’anno) a ritardare la partenza della preparazione fisica. Insomma un effetto domino che rischia di togliere spettacolarità e credito ai tornei nazionali, con conseguenza importanti anche sui ricavi dei diritti televisivi. Così come si era temuto nel periodo della “minaccia” della Superlega. Minaccia che, sotto altra forma e nome, ora sembra più viva che mai.

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