Bologna FC
FOCUS: Tutto su Matteo Mancosu, “self-made bomber” – 26 gen
Nel calcio, da sempre, c’è chi nasce predestinato e chi no. Chi a vent’anni già incamera milioni e gioca nei migliori palcoscenici del mondo e chi invece sgomita nelle serie inferiori, aspettando una chiamata che per un motivo o per l’altro può anche non arrivare mai. Molto spesso, poi, la differenza tra chi è predestinato e chi non lo è si riassume in poche virgole, dettagli, a volte pura e semplice fortuna, di essere nel posto giusto al momento giusto. Il capillare sistema-calcio non può comunque essere così esteso da controllare ogni singolo giocatore di ogni singola divisione, così può anche succedere che nelle categorie inferiori ci siano giocatori “dimenticati”, che avrebbero le qualità per fare la differenza anche ai piani superiori ma che per dimostrarlo devono sgomitare sui polverosi campi di provincia, farlo con costanza e buttare nel sacco palloni su palloni prima di una chiamata importante. È stato questo il percorso compiuto da Gianluca Sansone, per fare un esempio.
Ed è stato questo il percorso anche per Matteo Mancosu, il nuovo attaccante del Bologna arrivato proprio stamani dal Trapani.
Questo attaccante, nato a Cagliari il 22 dicembre del 1984, muove i primi passi nell’Atletico Calcio, società in provincia di Cagliari impegnata nel Campionato Dilettanti e già nota anche come Atletico Elmas o Atletico Decimomannu. Come detto non è un predestinato, e infatti dopo alcune stagioni senza brillare passa alla Nuorese, una delle squadre più antiche e nobili della Sardegna, dove improvvisamente esplode: i suoi 9 gol in 20 gare aiutano la squadra a vincere il campionato di Eccellenza e ad arrivare tra i Dilettanti, categoria in cui al ritorno Mancosu segna ben 11 reti giocando da titolare. Sono prestazioni importanti, che lo portano ad essere ingaggiato dalla Villacidrese, dove in quattro campionati segna quasi un gol ogni due partite per un totale di 57 gol in 132 incontri disputati. Una media che fa si che finalmente si parli di lui almeno come affidabilissimo bomber di categoria in quella Lega Pro (Seconda Divisione) raggiunta con la squadra del Medio Campidano e che gli vale l’ingaggio nell’estate del 2010 da parte dell’ambizioso Latina, un trasferimento che lo porta per la prima volta lontano dalla Sardegna.
Matteo ha due fratelli più giovani, Marco e Marcello, entrambi attaccanti: Marco, classe 1988, è cresciuto nel Cagliari ed è arrivato anche nell’Under-21, prima di fermarsi in Lega Pro dove gioca ormai da quattro stagioni, mentre Marcello è sotto contratto con il Trapani ma non ha mai giocato insieme al fratello maggiore. Il quale, tornando al 2010, arriva a Latina ma delude, segnando appena 5 reti in una squadra che vince il torneo issandosi in Prima Divisione: curiosamente, i laziali vengono promossi insieme al Trapani, squadra che entrerà in breve nel destino di Mancosu, che deluso ma non abbattuto accetta di ripartire dalla Vigor Lamezia, sempre in Seconda Divisione.
I biancoverdi calabresi sfiorano un’insperata promozione, giungendo terzi per pochi punti e trascinati da un Mancosu finalmente ispirato e determinante, che segna la bellezza di 20 reti. Purtroppo la scalata sfuma al primo turno dei play-off, quando i lametini vengono eliminati dalla Paganese.
La Prima Divisione, comunque, per Mancosu arriva lo stesso: il Trapani si ricorda di lui e punta sulla sua fame e sul suo fiuto del gol. E sarà perché trova l’ambiente giusto, il giocatore si conferma alla grande: con 15 reti in 29 gare trascina subito i siciliani in Serie B, prima partecipazione in cadetteria nella storia ultra-secolare dei granata. Mancosu conquista il premio di capocannoniere del girone, ma in pochi pensano possa ripetersi con la stessa efficacia anche nella stagione successiva, dove invece addirittura migliora la sua media: dei 58 gol totali della squadra quasi la metà, 26, portano la sua firma, prestazione monstre che gli vale il titolo di capocannoniere della B e che trascina il Trapani ad un 14° posto che vale una tranquilla salvezza. È dunque nella scorsa estate che il nome di Mancosu, che va per i trent’anni, viene per la prima volta sentito anche nelle alte sfere del pallone: a lui si dicono interessati anche alcuni club di A, tra cui il Cagliari di Zeman, però alla fine il mercato chiude e Matteo è ancora lì. Come già era successo anni prima, però, il bomber sarà forse deluso ma di certo non si scoraggia: pur non potendo contare più sull’effetto-sorpresa che lo aveva aiutato al primo anno in cadetteria, nei primi sei mesi del torneo 2014-2015 infila la porta con una costanza invidiabile, realizzando 10 reti in 19 partite. L’ultima gara con la maglia del Trapani per lui è quella in trasferta contro il Vicenza del 24 gennaio 2015, poi finalmente la chiamata importante, la prima in carriera: lo vuole il Bologna di Pantaleo Corvino, è sempre Serie B ma stavolta la vista è sulla Serie A, in una piazza ricca di storia e che dall’arrivo della proprietà americana è anche ricca di sogni di riscatto dopo anni difficili.
Gli stessi sogni di Matteo Mancosu, la cui lunga rincorsa non è affatto finita ma anzi, forse è appena agli inizi.
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