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GdS – L’intervista a Mattia Bani: “Mihajlovic è motivazione pura, non vediamo l’ora di riunirci”

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Roma News


Oramai sono tanti i giorni in cui il Bologna non calca un campo da gioco a causa del coronavirus. Tanti, ma sicuramente meno di quelli passati senza il proprio condottiero al timone del vascello rossoblù: Sinisa Mihajlovic. Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Matteo Dalla Vite ha intervistato Mattia Bani, parlando anche dell’assenza del mister nei primi mesi di questa stagione: «Abbiamo fatto un bel campionato anche senza allenatore per così tanto tempo. Vorrei che l’unione vista nel Bologna fosse la stessa dell’Italia in questo momento: restare in casa è lo schema di oggi per stare bene domani». Difensore dal lungo passato in attacco: punta di ruolo fino a 16 anni, l’esperienza al centro del reparto offensivo ha sicuramente giovato al suo “killer instinct” in zona goal, portandogli in dote quattro realizzazioni fin qui. Nonostante la distanza, Mihajlovic è riuscito ad essere presente anche a distanza, cementando l’unione del gruppo bolognese anche per merito di un libro: Niente teste di cazzo”, libro dedicato agli All Blacks. «Lo consiglierei a chi, in questo momento, non vuole restare in casa. Questo è un gioco di squadra: capirlo è un goal facile». Un futuro nel mondo del calcio, ma che potrebbe essere stato diverso: diplomato in ragioneria e orientato verso studi in materia economica, Mattia Bani per il suo futuro ha le idee chiare: iscriversi ad un master in giornalismo. E se doveste chiedere al “futuro giornalista Bani” lo slogan perfetto per il Bologna visto fin qui, ci sarebbero pochi dubbi: «We Are One e Bologna United sono perfetti. Quando Sinisa annunciò la sua battaglia, io ero appena arrivato, ma non mi sono mai sentito solo: lui è motivazione pura, non vediamo l’ora di riunirci tutti». Fisicamente lontani, i giocatori non hanno mai smesso di rimanere in contatto fra di loro, mentre per Bani la quarantena si divide fra Netflix, allenamenti e “I delitti del BarLume”. Tornando al calcio giocato, nelle preferenze del difensore goleador c’è la marcatura al Brescia all’ultimo minuto della gara di ritorno, rete che decise l’incontro. Allenatore ma non solo: Sinisa Mihajlovic per i giocatori è anche un esempio in tante cose. «Sinisa è di certo un esempio di difensore-goleador, qui a Bologna Fresi ne fece otto. Il mio idolo da giovane era Nesta, al Chievo invece mi allenavo sempre con Dainelli, per me è come un fratello maggiore». Tante gioie, ma anche tanti dispiaceri per il giocatore rossoblù, che ha identificato nella gara in casa con il Genoa la partita più incredibile non aver vinto, mentre la prima di Mihajlovic quella più emozionante: «Ricordo quando a Verona Mihajlovic si presentò a nostra insaputa. La sua promessa si tramutò in adrenalina e facemmo un patto: dovevamo renderlo orgoglioso di noi».

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