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Guarino, Canale Sassuolo: “Spero di vedere una gara combattuta. Verdi e Politano? Le scelte vanno rispettate”

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In occasione del match casalingo di domani contro il Sassuolo, abbiamo avuto l’occasione di ricambiare il piacere di fare due parole con Giuseppe Guarino, vicedirettore di Canale Sassuolo.

Nell’intervista abbiamo analizzato le situazioni delle sue compagini, analizzando poi la partita di domani.

L’arrivo di Iachini ha portato in casa neroverde 4 vittorie su 7 gare nel 2017. Dopo la sosta natalizia, però, sono arrivate 3 sconfitte e due pareggi. Come mai l’allenatore non è riuscito a trovare continuità?
Il problema non è molto quello dell’allenatore, che forse è l’unico a non avere colpe. Quest’anno la formazione neroverde è la meno prolifica del campionato, ha fatto peggio addirittura del Benevento in quanto a reti realizzate. Quello che manca è proprio questo, concretizzare le azioni. Anche quando si riesce a dominare una partita, come domenica scorsa contro il Cagliari, non si va in gol. E questo è un aspetto da correggere assolutamente. È vero che nel 2018 il Sassuolo non ha mai vinto. Se togliamo le sconfitte contro Juventus e Atalanta, che tecnicamente ci stanno tutte al di là dei risultati troppo pesanti, sul piano tattico e su quello del gioco il Sassuolo non ha demeritato. Manca sempre e solo il gol.
Uno dei problemi dei neroverdi è stato l’attacco: 14 gol in 24 partite. Babacar può aiutare a migliorare le statistiche? E cosa può dare in più rispetto a Falcinelli?
Sì, come dicevo abbiamo l’attacco più spuntato della serie A. Falcinelli ha dimostrato di non avere troppo feeling con la maglia neroverde, nonostante venisse dal miracolo crotonese, dove è stato fondamentale. Basti pensare che, nonostante sia stato la punta titolare per tutta la prima parte del campionato, Matri ha segnato più di lui. Gli auguriamo di trovare fortuna a Firenze, anche perché il tira e molla avuto con la società di Squinzi non gli ha mai fatto bene. Quanto a Babacar, è un ottimo giocatore che da anni era un obiettivo di mercato di Carnevali. I numeri per far bene ce li ha, deve soltanto inserirsi pienamene nei ritmi e sbloccarsi, poi il resto verrà da sé.
 
Nella stagione 2014/2015, Berardi ha fatto 15 gol in 32 partite; dal 2015/2016, invece, appena 14 in 69 partite. Come si spiega la sua involuzione?
La sua involuzione è da ricondurre soprattutto alla stagione 2016/17. Ci ricordiamo bene dei suoi gol in Europa League, prima dell’infortunio, che piegarono squadre come Lucerna e Stella Rossa. Dopo l’infortunio subito all’inizio del passato campionato non è più tornato sugli stessi ritmi, purtroppo accumulando altri problemi fisici per strada. Deve recuperare a poco a poco. Fino alla partita contro l’Atalanta sembrava essersi posto di nuovo in crescendo ma con la batosta di Torino è calato di nuovo. È una questione di testa, perché le qualità ce le ha tutte.
 
Bologna e Sassuolo sono “accomunati” dal mancato trasferimento di, rispettivamente, Verdi e Politano al Napoli. Secondo te, cos’ha portato alle due squadre questo rifiuto?
Non mi piace essere complottista, quindi con buona pace dei tifosi (specie quelli del Napoli) non parlerò di trame assurde dirette da un’occulta regia con sede a Torino. Verdi e Politano sono due grandi giocatori, secondo me pronti entrambi per il salto in una grande squadra. Il primo ha rifiutato personalmente, il secondo è stato portato a farlo per scelta del Sassuolo, che ha fatto saltare tutto all’ultimo con una dinamica che ha quasi dell’assurdo. Posso dire che le loro scelte, in quanto professionisti, vanno sempre rispettate. Sono rimasti entrambi alle rispettive basi, dove daranno una grande mano per la salvezza. Dopodiché, però, non dovremo stupirci quando a giugno chiederanno di andare a giocarsi lo scudetto con una big, o almeno di fare qualche presenza in Europa. D’altronde, è impossibile non pensarli nell’ottica di ricostruzione della Nazionale.
 
Se in questo nuovo anno solare il Sassuolo non è in forma, sicuramente il Bologna non fa i salti di gioia (4 sconfitte in 5 partite). Secondo te, cosa manca ai rossoblù?
Il Bologna ha perso diverse gare di misura. Forse i felsinei dovrebbero puntare su una maggiore compattezza difensiva. In attacco, invece, dato che il Bologna ha siglato più del doppio delle reti del Sassuolo mi sento di invidiare il reparto a disposizione di Donadoni…
 
(PHOTO BOLOGNA F.C.)
 
In città, i tifosi contestano Donadoni ma la società l’ha sempre confermato. Come ti comporteresti, se fossi in Bigon o Di Vaio, con l’allenatore?
Ritengo Donadoni un buon allenatore e una persona schietta. È normale che una piazza storica come quella rossoblù pretenda sempre il massimo dalla propria squadra e forse le turbolenze di mercato hanno fatto la loro parte scaldando la tifoseria forse più del dovuto. Da esterno mi sentirei di rinnovare la fiducia all’attuale
allenatore.
 
Quale sarà, secondo te, la chiave utile alle due squadre per cercare la vittoria nella partita di domenica?
Oltre alla concretezza sotto porta, aspetto dolente per un Sassuolo che crea occasioni ma non finalizza, credo che la partita si deciderà a centrocampo. Il numero di contrasti vinti e la prontezza ad arrivare sulle seconde palle prima dell’avversario potrebbe fare la differenza: dal canto nostro speriamo di vedere una prestazione migliore rispetto a quella di domenica scorsa contro il Cagliari.
 
Domenica si affrontano la 13esima contro la 15esima in classifica: chi vince, respira un po’. Quali sono i tuoi pensieri sul match?
Credo che le due squadre abbiamo un margine di sicurezza pressoché sufficiente, ma finché l’aritmetica non dichiarerà l’acquisizione della salvezza meglio tenere alta la guardia. Spero di vedere una gara combattuta e meno soporifera di altri scontri tra squadre che puntano più a non perdere rispetto che a centrare la vittoria.

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