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Il Grillo Pensante – La Migliore Gioventù – 27 nov

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Con le 3 zampate al Palermo del rampante mister De Zerbi, il Bologna riemerge da acque che si erano progressivamente intorbidite a cavallo tra Ottobre e Novembre, periodo nel quale i risultati si erano appiattiti uniformemente all’avvento malinconico dell’autunno; il successo sui siciliani non si può classificare come un banale sprazzo di sereno, in quanto gli aspetti significativi correlati a questo successo sono molteplici: una dimostrazione di vicinanza vigorosa dei tifosi che cavalcano le agevolazioni economiche concesse dalla società sui biglietti del match (oltre 22.000 spettatori presenti), la prima volta in cui la truppa di Donadoni reagisce con attributi e concretezza ad uno svantaggio (mai era stato ribaltato un risultato negativo in questo campionato) e alcuni bagliori tecnici che dissipano dubbi variegati: Destro e Maietta sono imprescindibili, Viviani può essere ben più di una comparsa, Masina e Rizzo sono in uscita dal rodaggio e, dulcis in fundo, Mirante è di nuovo tra i ranghi. Bentornato Antonio.

Con ritrovata fiducia e la testa fuori dall’acqua, il momento è particolarmente interessante per incontrare l’Atalanta, vero crack del campionato che viaggia ad altitudini vertiginose con risultati senza pari in Europa (7 vittorie ed un pareggio nelle ultime 8 gare); il sagace condottiero Gasperini ha scommesso con fruttuosa spregiudicatezza sui giovani del vivaio orobico, storica inestimabile fucina di talenti dalla quale il calcio italiano di massimo livello ha sempre attinto a piene mani. Lo stesso C.T. della Nazionale Giampiero Ventura ha premiato con la partecipazione allo stage ben 7 elementi under 25 atalantini, a testimonianza che la linea verde può avere rigogliose radici anche col Made in Italy: il dimenticato Sportiello, il difensore-bomber Caldara, l’inesauribile Conti, i dinamici Grassi e Gagliardini, il pungente D’Alessandro ed il roccioso Petagna sono i pezzi italiani più pregiati della cristalleria atalantina, a cui va naturalmente aggiunto la perla ivoriana Kessiè che a soli 19 anni sembra avere ali già abbastanza robuste per spiccare il volo verso lidi più prestigiosi.

Per testare se il Bologna sia uscito dalla convalescenza ed abbia già anticorpi reattivi per debellare un avversario tanto temibile, dovremo affidarci al responso dell’arena del Dall’Ara, dallo stesso match in cui lo scorso anno Donadoni sdoganò la sua avventura rossoblu con un secco 3-0; identico match ed identica è la politica delle due squadre, in quanto anche i felsinei hanno tracciato il proprio destino con vocazione all’arricchimento del patrimonio tecnico mediante la valorizzazione assoluta del settore giovanile (da cui provengono Masina, Ferrari, Tabacchi, Okwonkwo) e di acquisti con carta di identità anni 90 (Mbaye, Krafth, Donsah, Nagy, Taider, Rizzo, Pulgar, Verdi, Krejci e Di Francesco – tutti under 25 di proprietà)…la meglio gioventù multirazziale, con l’intenzione di trasformare l’attuale miniera di diamanti grezzi in una gioielleria da far impallidire le più scintillanti vetrine di Cartier.

Per capire a quale tappa di evoluzione siamo e che percorso potremo intraprendere in questo campionato, il match con l’Atalanta è di un fascino stellare: imporsi contro la Dea in un momento in cui detta legge nell’Olimpo potrebbe aprire porte che parevano occulte, accendere nuovamente motivazioni che sembravano essersi sopite e restituire un entusiasmo che con tanti giovani in rosa si tramuterebbe nel carburante più prezioso…verso un periodo natalizio nel quale speriamo di trovare sotto l’albero semplicemente la buona vena dei nostri promettenti giovani.

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