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Il Resto del Carlino – Zaccardo: “Inzaghi puntiglioso e meticoloso. Auguro al Bologna di salvarsi”

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Oggi è il giorno del suo compleanno, ed oggi è anche la vigilia di una sfida molto significativa per Cristian Zaccardo: doppio ex di Bologna e Parma, che si è raccontato sulle pagine del Resto del Carlino, con un articolo a firma Massimo Vitali.

“Se penso a Bologna mi torna in mente la Bazzanese -comincia a raccontare Cristian- e tutti quei viaggi in macchina da Spilamberto a Casteldebole. Ma soprattutto Guidolin, che mi ha fatto debuttare in Serie A, mi ha insegnato ad essere un difensore duttile e in seguito mi ha voluto a Palermo e a Parma. Il lo considero il mio papà calcistico”.
Anche a Parma Zaccardo ha vissuto una parentesi molto importante della sua carriera: “Altra esperienza bellissima, in campo e fuori. Stavo così bene che avevo deciso di chiudere la mia carriera lì, con la prospettiva di cominciarvi una vita da dirigente. Ma è arrivata la chiamata del Milan: come facevo a dire no?”.

Zaccardo ha raccontato anche del suo primo gol in Serie A (Lazio-Bologna 2 a 2 del 22 dicembre 2001, in foto) in cui la mossa di Guidolin di inserirlo esterno di centrocampo risultò decisiva, proprio per la sua rete del pareggio in un campo difficile come l’Olimpico.
Oggi sulla panchina dei rossoblù c’è Pippo Inzaghi, che tu hai avuto come allenatore nel Milan del 2014/2015: “E’ puntiglioso e meticoloso, uno che dimostrava di conoscere tutti i giocatori del campionato, dalla a alla zeta. Purtroppo non era il momento giusto per accomodarsi sulla panchina rossonera, e incontrò delle difficoltà. Al Bologna auguro tutto il bene possibile, ovvero di salvarsi a maggio, ma vedo che purtroppo adesso la strada è in salita. Parma, Lazio e Napoli, il calendario è difficile: l’importante però è restare attaccati all’osso, non mollare di un centimentro, portare a casa il punticino anche quando non sei bello da vedere”.
L’allussione è chiaramente al match di martedì contro il Milan: “Una partita bruttina, ma nel calcio succede quando prevale la paura di perdere. Penso che il punto facesse comodo sia a Gattuso che a Inzaghi”.

Tornando a parlare di allenatori, come non citare Donadoni“Quando lo trovai a Parma non mi ero affatto dimenticato della mancata convocazione in Nazionale dopo i Mondiali del 2006. Lippi si era congedato con la Coppa, io pensavo di essermi meritato la riconferma, anche perchè col Palermo avevo fatto una grande stagione: ma Donadoni preferì chiamare Gamberini e Panucci. Ritrovandolo a Parma ci siamo chiariti”.

Ed ora, quali sono i programmi di Zaccardo, che resta tutt’oggi svincolato? “Ho 37 anni, ma se mi arriva una buona offerta in America o Asia, anche in un campionato minore, perchè no?.

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