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L’altro spogliatoio: le difficoltà del Sassuolo di Alessio Dionisi

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fonte immagine: Twitter ufficiale Sassuolo


Si chiude la prima parte del campionato. Il Bologna ospita il Sassuolo per completare la prima parte del campionato, prima del Mondiale. I rossoblù devono riscattare la brutta sconfitta di San Siro e poter tornare in campo immediatamente aiuterà il Bologna a superare quel duro KO. Le due squadre si trovano ora appaiate a quota 16 punti e chi vincerà stasera si darà la possibilità di passare una sosta più tranquilla.

MODULO. Il Sassuolo ha cominciato con maggiori difficoltà del solito rispetto alle stagioni recenti. La squadra allenata Alessio Dionisi ha dovuto ritrovarsi, dopo gli addii importanti di Scamacca e Raspadori, il cambio modulo da 4-2-3-1 a 4-3-3 e, soprattutto, alcuni infortuni capitati a giocatori fondamentali dello scacchiere tattico dell’allenatore toscano, come Berardi e Traorè. L’adattamento al nuovo modulo sembra particolarmente difficile, e ancora oggi il Sassuolo è sull’altalena dei risultati, anche a causa di questa piccola trasformazione tattica.

SVILUPPO DEL GIOCO. La squadra neroverde è rimasta sempre molto verticale. Costruisce dal basso, affida la propria regia ai piedi di Maxime Lopez, nella nuova posizione di vertice basso della mediana a tre. La manovra si sviluppa soprattutto sulle fasce, dove i terzini spingono per creare situazioni di due contro uno. In questa prima fase del torneo, però, al Sassuolo è mancata la qualità sugli esterni offensivi dovendo rinunciare per mesi sia a Berardi che a Traorè. La squadra è diventata prevedibile sulle fasce e non è riuscita a servire bene il nuovo centravanti Pinamonti.
Spesso la rifinitura è arrivata proprio grazie alla superiorità numerica sulle fasce e a finalizzare sono stati i centrocampisti, come Frattesi, già a quota 4 reti. A sopperire all’aridità offensiva degli avanti, ha contribuito anche il nuovo arrivato Laurientè, esterno appena arrivato dal Lorient, che ha trovato subito una buona vena realizzativa.

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