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L’inaDieguato – Bologna, oh cara ….- 9 Luglio

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Primo giorno di lavoro in rossoblù per trenta ragazzi che di lavoro fanno i calciatori. Accendo la radio, sento i Grandi Censori che neanche un’ora di calcio hanno già deciso. Sì, a volte il calcio e la vita vanno proprio a braccetto. L’Italia è diventata una Repubblica fondata sul lavoro precario, bene che ti vada. La gente che segue il pallone ti mette alla porta ancora prima che tu possa bussare. Ma è così che va? Davvero non è possibile che chi “il nome” non ce l’ha ancora non possa essere messo nelle condizioni di farselo. Ecco, mi tolgo così il primo dentino – non certo da latte – della nuova stagione. In direzione ostinata e opposta scaglio la prima pietra contro questa città che ha pianto lacrime di coccodrillo salutando il “cinno” Fiorini, dopo averlo messo in discussione cento e cento volte. So che quel che dico è più di un ceffone, ma sono profondamente stanco. Stanco del sistema. Io mi sono messo il cuore in pace, e non per questo non tifo Bolpogna e non voglio una squadra che vinca. Guardiamoci allo specchio, via: non siamo belli come una Principessa e là fuori chi investe nel pallone non mi pare sia un Principe Azzurro.
Tutto questo per dire che non sto con chi ha già condannato Abero, 23 anni, Casarini, 24, Riverola, 22, Palomeque, 19 e persino Gimmi Gimenez, 27, a indesiderati e indesiderabili.
Non sto con chi non intende concedere chance di rivincita a Pazienza, 31, o ancora discute Renè Khrin, 23. Penso che un sacrificio forse sarà necessario… e se proprio deve esserci indico nello Zaffiro di centrocampo quello che – con enorme dispiacere – mi sentirei di perdere. Sono convinto che Pioli parta con un gruppo di ragazzi che – nome o non nome – avranno la loro ribalta. Riproverei volentieri Casarini come esterno destro, così come lo provò Colomba, quando il ragazzo era acerbo e ci stava che sbagliasse. Fece un solo grosso errore. Fu bollato.
Continuo a dire, per concludere, che riuscire a confermare i titolari rimasti sarebbe un grande successo. Non rimpiango Perez, che pure mi ha entusiasmato. Credo fermamente nella consapevolezza delle persone, quindi anche di ragazzi che sanno di giocarsi credibilità e futuro, e in chi – come PIoli – sono convinto abbia tutte le caratteristiche per trasmettere loro il messaggio. Certo, conto come tutti, nella conferma dei trascinatori, come Diamanti, e in Gilardino che senza dubbio ha trovato a Bologna la dimensione ideale per mettere radici e chiudere la sua carriera. Perciò vedo nei giocatori già presenti, chi promosso in prima squadra, chi recuperato da fatiche e infortunii, chi invece chiamato al ruolo di titolare, i migliori acquisti: Radakovic, Pazienza, Natali e Khrin in primis. E festeggio il lieto ritorno di Ciccio Della Rocca, uno felice di essere qui, cioè a casa. Del resto non mi vergogno a dire che rimpiango suo fratello Gigi!

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