“Braveheart” Ferguson, nota lieta in una serata storta

Nella sconfitta in quel di San Siro contro il Milan (1-0), in una serata che ha regalato più dubbi che certezze, spicca la partenza dal primo minuto di Lewis Ferguson. La prima volta, in questo campionato, dopo lo stop che lo ha estromesso dall’avvio rossoblù. Dallo scozzese è arrivata una grossa mano difensiva, con la discesa quasi al fianco di Lucumi ed Heggem, diventando una sorta di “architetto” della manovra del Bfc. Vedendo il bicchiere mezzo pieno in una serata storta, si può dire che “Fergie” è tornato.

Ferguson, l’evoluzione in regista

Alla vigilia dell’amichevole con lo Stoccarda, infatti, era arrivata la tegola per il Bologna: 3 settimane fuori per uno dei suoi migliori giocatori nonché capitano della truppa rossoblù. Poi, che Ferguson sia fatto di nichel e acciaio è cosa nota, per cui eccolo di nuovo a lavorare con la sua amata Scozia nella pausa nazionali, peraltro con 180′ in campo fianco a fianco di McTominay. Un bis con la sua nazionale che ha solo fatto bene al centrocampista, facendogli ritrovare la condizione. Parola di Vincenzo Italiano.

Lewis Ferguson (©Bologna FC 1909)

Il discorso centrocampo, a oggi, è forse quello più complicato al Bologna, con un gruppo nutrito di giocatori a occupare l’infermeria. Italiano avrà tirato un sospirone di sollievo quando ha capito che Ferguson sarebbe stato a disposizione, visto che di giocatori in quel ruolo ormai può contarli sulle dita di una mano. La sua posizione è arretrata rispetto ai tempi di Thiago Motta: ora è un giocatore più difensivo, forse nella sua miglior versione. Con il grave infortunio del crociato rotto finalmente alle spalle, il nuovo regista rossoblù è pronto a prendersi la scena come sempre, anche segnando meno, ma dirigendo un traffico che senza di lui diventerebbe un ingorgo.

Fonte: Stefano Brunetti – Stadio

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