Bologna FC
“The best of”, l’uomo della domenica – 8 aprile: Dan Ndoye
“The best of” l’uomo della domenica: riviviamo gli MVP più iconici della stagione, passando per una partita “onnipotente” del numero 11, quella che probabilmente è rimasta anche nella testa deI partenopei, che ora lo cercano. 8 aprile, Bologna-Napoli, Dan Ndoye.
In questa calda estate, riviviamo i momenti più belli della stagione con gli “uomini della domenica” più iconici. No, non sono in ordine di tempo, ma in base all’emozione. Stasera, riviviamo una partita vissuta in crescendo, una partita che ha sprigionato tutto il potenziale di questo giocatore, con una perla rara insaccata alle spalle del portiere: 8 aprile: Dan Ndoye
Uno. E poi un altro ancora. Ancora, ancora e ancora. Lui andava via, e gli avversari da quella parte lo fermavano, se così si può dire, con le buone “a metà”. Ma, quando parte in quella maniera, ci ha insegnato che può finire solo in un modo, in questa stagione. Quando Dan Ndoye è in serata, non ce n’è per nessuno.
È, come scritto nel titolo, inevitabilmente lui l’uomo di Bologna-Napoli. La luce più splendente dell’attacco Rossoblù nella serata del Dall’Ara. L’uomo più pericoloso sin dai primi minuti, fino alla perla rara estratta al 64esimo minuto. «Vamos Bologna!», urla dopo il gol: vamos Dan, diciamo noi, non ti fermare più.
Bologna-Napoli e un protagonista: Dan Ndoye
Nelle pagelle subito dopo il triplice fischio di Bologna-Napoli, per descrivere la sua prestazione, abbiamo citato il famoso “Vedi Napoli e poi muori”. Ma, appunto, quando Dan Ndoye vede il Napoli succede proprio tutto il contrario: l’11 Rossoblù si esalta, e sono i partenopei a soffrirlo terribilmente. Eppure, nella prima parte di gara, la corsia Di Lorenzo-Politano era partita con i presupposti giusti sullo svizzero: raddoppio sistematico, non concedendogli spazio. Dan, però, lo spazio se lo crea da solo, e allora è iniziata la sua partita. Quattro i falli subiti, o per meglio dire, quelli sanzionati. Si, perché nella realtà poteva starcene qualcuno in più. Ed è da questo dato che, spesso, si capisce quanto Dan Ndoye sia per davvero una spina nel fianco.
Dan Ndoye (© Bologna FC 1909)
Poco male, lui non si fa condizionare e, anzi, aumenta sensibilmente i giri del motore. Un secondo tempo da fuoriclasse per l’11 Rossoblù, che ha il suo picco al minuto 64. Miranda imbecca Odgaard, il quale mette al centro una palla rasoterra, forte e tesa. Eccolo lì Dan Ndoye: colpo di tacco in controbalzo, il quale si alza quanto basta per non essere toccato da nessuno, e superare la linea di porta. Quasi una chiusura del cerchio: il suo primo gol in Serie A al Maradona, dopo tanta fatica a trovare la via della rete, e ora un colpo da biliardo del genere. È, per lui, solo una piccola goccia però: continua nel suo impeto Dan, non si accontenta e vuole la vittoria per il suo Bologna. Questa, sfortunatamente, non arriva. Ma i segnali, quelli si che sono arrivati.
Serve altro?
Il Bologna, così, rimane al quarto posto in solitaria, per un’altra settimana. Non sfrutta la possibilità di superare l’Atalanta al terzo posto, ma questo è un discorso che si risolverà faccia a faccia al Gewiss Stadium, domenica alle 12:30. Si, perché se qualche dubbio era sorto nella prima frazione di Bologna-Napoli, quando i Rossoblù sembravano soffrire l’azione partenopea fino al gol di Anguissa, è stato dissipato in fretta. Il Bologna fa il Bologna con chiunque, ormai è chiaro e limpido a tutti.
E, se il Bologna fa il Bologna con chiunque, il merito è di elementi come Dan Ndoye. Lo svizzero è una delle punte di un diamante che ormai brilla di luce propria, e non ha nessuna intenzione di fermarsi, come ribadito da chi lo sta sgrezzando sempre di più questo diamante, Vincenzo Italiano.
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